Repubblica it: Fioroni: necessario l'obbligo a 16 anni. "Un ragazzo su cinque è senza diploma"
Il ministro presenta l'elevamento in vigore dal quest'anno scolastico Il vice ministro Bastico: "Facciamo che sia semplicemente un titolo minimo"
di SALVO INTRAVAIA
Fioroni presenta il nuovo obbligo di istruzione a 16 anni. "Un'opportunità in più e non una libertà in meno". In questo modo il titolare della Pubblica istruzione ha definito l'elevamento dell'obbligo di istruzione di due anni varato dalla Finanziaria. Questa mattina, Fioroni ha illustrato le linee guida della nuova normativa che punta "a ridurre la dispersione scolastica". Una misura che andrà ad affiancarsi al piano settennale già avviato dal Ministero per fronteggiare la dispersione nelle regioni più a rischio.
Secondo i dati del ministero nel 2006 più del 20 per cento dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni è ancora sprovvisto di un diploma di scuola media superiore, ma anche di una qualifica professionale. Quasi il doppio dell'obiettivo fissato a Lisbona nel 2000. Insomma, un ragazzo su 5 si è fermato al diploma di terza media o è alle prese con una tormentatissima carriera scolastica, essendo pluriripetente. Si tratta di 'un tasso di dispersione e insuccesso che va assolutamente colmato', ha continuato Fioroni che aggiunge: "I dati sulla dispersione tra il primo e il secondo anno delle medie superiori sono un segnale di emergenza al quale non si può rispondere solo attraverso una proliferazione di indirizzi". Ma come correre ai ripari?
Sono otto le 'competenze-chiavè delineate nel documento 'che serviranno agli studenti per entrare da protagonisti nella vita professionale': imparare ad imparare, progettare, comunicare, collaborare e partecipare, agire in modo autonomo e responsabile, risolvere i problemi, individuare collegamenti e relazioni e acquisire ed interpretare le informazioni. Competenze che saranno curate dai professori di tutte le materie. "E' la prima volta - spiega il ministro - che un regolamento fa riferimento alle otto competenze chiave di cittadinanza europea". Otto punti che servono alla formazione e 'alla costruzione del sé' dei ragazzi. I giovani potranno acquisire queste competenze-chiave attraverso le conoscenze, riconducibili a quattro assi culturali: dei Linguaggi, perché 'è prioritario - secondo il ministro - la conoscenza della lingua italiana'; l'asse matematico, quello scientifico-tecnologico ed infine quello storico-sociale. All'interno dei quali sono specificati i principali argomenti che dovranno studiare gli iscritti ai primi due anni delle scuole superiori, ma anche coloro che decidono di proseguire iscrivendosi a un corso di formazione professionale triennale. Queste competenze "dovranno rappresentare - spiega Fioroni - il minimo comune denominatore nella prima fase sperimentale del nuovo obbligo d'istruzione".
A fine obbligo i ragazzi dovrebbero saper padroneggiare l'Italiano e parlare in modo corretto una lingua straniera. E non solo. La concorrenza con i coetanei degli altri paesi, in particolar modo quelli asiatici, è spietata. Sarà indispensabile sapere utilizzare il computer, districarsi con agilità tra i calcoli aritmetici e algebrici, costruire grafici, affrontare, analizzare e risolvere problemi. Conoscere i più importanti processi tecnologici della vita quotidiana, i momenti storici e le trasformazioni sociali del nostro paese. "L'obbligo - precisa il viceministro Mariangela Bastico - non è 'terminale', ma semplicemente un titolo minimo. Dopo i 16 anni prosegue il diritto-dovere all'istruzione. Non è 'unitario', ovvero non sono due anni in più di scuola media, ma di scuola superiore a pieno titolo. L'unitarietà sta solo nelle competenze in uscita che dovranno essere uguali per tutti. Per questo costruiremo insieme con le scuole nei due anni di sperimentazione un percorso di innovazioni didattiche con un percorso di accompagnamento scuola per scuola". "L'obbligo di istruzione - conclude Fioroni - non significa che gli studenti possono smettere di studiare a 16". L'auspicio è che continuino fino ai 18.