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La risposta dei sindacati al ritardo nel rinnovo dei contratti per una vertenza che si prennuncia ancora lunga Contratti del pubblico impiego otto ore di sciopero a ottobre ROMA - Sindacat...

27/09/2004
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La risposta dei sindacati al ritardo nel rinnovo dei contratti
per una vertenza che si prennuncia ancora lunga
Contratti del pubblico impiego otto ore di sciopero a ottobre

ROMA - Sindacati sul piede di guerra con un pacchetto di scioperi già pronto per il pubblico impiego. Una nota unitaria di Cgil, Cisl e Uil e organizzazioni di categoria ha comunicato che è stato deciso di indire un pacchetto di otto ore di sciopero "in mancanza di un accordo che permetta i rinnovi dei contratti dei dipendenti pubblici per il biennio 2004-2005 scaduti da nove mesi". Le ore di sciopero saranno articolate per categorie e per territorio entro ottobre. Sono state decise, inoltre, una serie di iniziative di informazione e sensibilizzazione dell'opinione pubblica sulla vertenza.

E' questa dunque la risposta al governo di Cgil, Cisl e Uil per il ritardo nei rinnovi dei contratti di tre milioni di dipendenti pubblici. La decisione è stata presa questa sera nel corso di una riunione tra le tre confederazioni e le rispettive federazioni di categoria. Gli scioperi saranno articolati dalle categorie stesse (scuola, sanità, ministeri, enti locali, ecc.) e anche su base territoriale.

Si tratta di una mobilitazione in progress, in previsione di una vertenza lunga e difficile che sta impegnando da tempo i rappresentanti e i lavoratori. Già il 21 maggio scorso, infatti, c'era stato uno sciopero generale dei lavoratori pubblici con una manifestazione nazionale a Roma.

Le differenze tra le richieste sindacali e l'offerta del governo sono notevoli. Per il rinnovo del secondo biennio economico 2004-2005 Cgil, Cisl e Uil rivendicano un aumento dell'otto per cento, mentre l'esecutivo si limita ad un 3,7 per cento. I sindacati chiedono, quindi, lo stanziamento in Finanziaria di ulteriori risorse. Che almeno in parte potrebbero essere reperite, secondo l'esecutivo, dal blocco del turnover.

Tra le altre questioni sul tappeto c'è quella relativa alla previdenza complementare rispetto alla quale Cgil, Cisl e Uil lamentano l'estremo ritardo che si registra nell'istituzione dei fondi integrativi nel settore. Allo stesso tempo, ai sindacati non è andata giù l'esclusione del pubblico impiego dal super bonus per chi rinvia la pensione d'anzianità pur avendo raggiunto i requisiti previsti.

"Siamo ancora in attesa di una convocazione che non arriva, nonostante fosse stata ventilata la scorsa settimana anche negli stessi ambienti governativi", ha affermato il segretario confederale della Uil, Antonio Foccillo. Il segretario generale della Fp-Cgil Carlo Podda, ha ricordato che il contratto è scaduto da ben nove mesi e che lo sciopero e la manifestazione di maggio hanno prodotto un incontro in pompa magna a Palazzo Chigi che doveva portare ad un tavolo di confronto che, invece, non è mai stato avviato. E' inevitabile, a questo punto, la mobilitazione".

"A nove mesi dalla scadenza del contratto - ha rilevato il segretario generale della Fps-Cisl, Rino Tarelli - non c'è alcun segnale da parte del governo: la situazione è grave".


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