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Repubblica it: Bullismo, il governo inglese attacca "I grandi siti internet blocchino i video"

Durissimo intervento del ministro dell'Istruzione: "Il cyberbullismo è una nuova piaga per i giovani. Chi pubblica i filmati è moralmente responsabile"

10/04/2007
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la Repubblica

LONDRA - Dopo appelli e nuove norme per la regolamentazione dell'uso dei videofonini a scuola, in Inghilterra si tenta l'intervento diretto sul campo di coltura del modernissimo 'cyberbullismo': internet. In particolare le "grandi compagnie" che gestiscono siti internet "hanno la responsabilità sociale e l'obbligo morale" di arginare il fenomeno, impedendo la pubblicazione di scene diseducative e crudeli.

Il ministro dell'istruzione Alan Johnson ha infatti annunciato un appello ai gestori dei siti internet, chiedendo loro di prendersi di nuovo le proprie responsabilità e non permettere la diffusione di video che hanno come soggetto atti di bullismo verso studenti e insegnanti. Un fenomeno in ascesa, quello della diffusione di video scioccanti girati a scuola, con vittime che possone essere indifferentemente di qua o di là della cattedra. Nessuna citazione precisa, ma è abbastanza chiaro il riferimento a YouTube, il sito di video su cui sono comparsi diversi filmati di 'ordinaria' violenza scolastica.

Il richiamo, diretto alle "grosse compagnie" che lasciano che questi video siano diffusi, arriva sulla scia delle nuove direttive stabilite dal governo britannico per disciplinare l'uso in classe dei telefonini, stabilendo anche la possibilità per gli insegnati di sequestrare gli apparecchi usati indebitamente e che disturbano le lezioni. Provvedimenti simili sono stati presi nelle ultime settimane anche nel nostro Paese, con un "decalogo" con cui il ministro dell'istruzione Fioroni ha cercato di arginare il fenomeno dell'uso improprio dei telefonini a scuola.

"Il fenomeno del cyberbullismo è crudele e implacabile - sostiene il ministro inglese Johnson - in quanto è in grado di seguire i ragazzi oltre i cancelli della scuola fino a casa loro. Senza contare che l'esposizione pubblica che si fa delle umiliazioni che anche gli insegnanti sono costratti a subire ha già indotto alcuni a pensare di abbandonare l'insegnamento. Le nuove disposizioni permettono agli insegnanti di sequestrare le telecamere usate maliziosamente, ma credo che una più ampia responsabilità sia da imputare ai siti internet che diffondono questo materiale". D'altronde "senza la prospettiva della diffusione online - osserva il ministro inglese - simili sinistre iniziative diventano automaticamente molto meno attraenti".

Una lotta dunque schierata a tutto campo contro i comportamenti offensivi, prevaricanti e violenti dei giovanissimi registrati con allarmante frequenza negli ultimi tempi e, appunto, diffusi e divenuti di pubblico dominio grazie alla rete. Ma internet non deve diventare il capro espiatorio di una realtà dalla complesse ragioni sociologiche. Il ministro inglese ricorda infatti che "internet è comunque uno strumento positivo per l'educazione. La tecnologia moderna mette a disposizione tutta una serie di nuovi strumenti utili a studenti, insegnati e educazione in genere". Ma è anche vero che esiste una sorta di rovescio della medaglia, cioè una gamma di possibilità che facilmente possono essere distorte, ricorda Johnson, fino al fatto che "l'anonimità garantita da internet può persino fornire una copertura a pedofili che si fingono bambini".

Un intervento, di sicuro, anche sull'onda della nuova esplosione di violenza giovanile nelle strade, con scontri fra bande di adolescenti: una vera guerra tra quartieri che ha già fatto ben sei vittime giovanissime negli ultimi mesi.


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