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Repubblica it: "Basta inseguire il mercato" Ecco la scuola del futuro

Il ministro della Pubblica istruzione illustra le "indicazioni nazionali" il documento che costituirà la cornice di riferimento per tutti gli alunni italiani

04/04/2007
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la Repubblica

di SALVO INTRAVAIA

Come sarà la scuola italiana dei prossimi decenni? Cosa saranno chiamati a studiare i nostri figli? E cosa dovranno insegnare maestri e prof di domani? Ci saranno le materie conosciute finora o si passerà a qualcos'altro? E quale sarà il modello culturale di riferimento?
Il ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni ha illustrato il documento che costituirà la cornice di riferimento dei saperi essenziali per tutti gli alunni italiani. "Cultura Scuola Persona. Verso le indicazioni nazionali per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione" è il titolo del documento che getta le basi della scuola del futuro. Una scuola che necessita di una profonda revisione per tenere il passo con le sfide della società moderna. Per competere con le economie europee e internazionali. Per formare cittadini in grado di affrontare le sfide del loro tempo. La commissione che ha elaborato il documento è presieduta da Mauro Ceruti, ordinario di Filosofia della scienza presso l'Università degli studi di Bergamo, ed è stata coordinata da Italo Fiorin docente presso l'Università Lumsa di Roma.

"Le riforme - scrive il ministro Fioroni nell'introduzione del documento - non si fanno senza confronto e collaborazione; richiedono persino una forte passione; pretendono comunque non solo il contributo impegnato di tutti e di ciascuno, ma pure uno sforzo comune di condivisione il più possibile ampio e convinto. Il mio augurio è che l'itinerario che abbiamo intrapreso raggiunga i risultati che il Paese e la sua scuola giustamente si attendono".

Quattro le direttrici tracciate nel documento. La scuola nel nuovo scenario delinea il ruolo del sistema scolastico nella società moderna. In Italia, non è più l'unica agenzia di formazione che nel secolo scorso ha contribuito ad affrancare milioni di italiani dall'analfabetismo. Oggi la scuola deve confrontarsi con una società in continua evoluzione, attraversata da nuove opportunità e ambivalenze. E per i giovani rappresenta una delle tante agenzie formative disponibili. Gli estensori delle linee-quadro puntano sulla classe come piccolo mondo sempre più multietnico anche per combattere gli analfabetismi di ritorno.

'La scuola - recita il documento - deve offrire agli studenti occasioni di apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali di base; deve far sì che gli studenti acquisiscano gli strumenti di pensiero necessari per apprendere a selezionare le informazioni; deve promuovere negli studenti la capacità di elaborare metodi e categorie che siano in grado di fare da bussola negli itinerari personali; deve favorire l'autonomia di pensiero degli studenti, orientando la propria didattica alla costruzione di saperi a partire da concreti bisogni formativi'. Una impresa non da poco per i futuri insegnanti.

E' la centralità della persona uno degli snodi cruciali del documento. Gli interventi didattici degli insegnanti devono essere personalizzati e indirizzati a veri studenti. Non rivolti 'a studentì astratti. La sfida del terzo millennio si affronta non più con le conoscenze ma attraverso le 'chiavi per apprendere ad apprendere, per costruire e per trasformare le mappe dei saperì adattandole all'evoluzione sempre più rapida delle conoscenze. Un modello totalmente differente da quello dei nostri padri che dopo il diploma o la laurea si dedicavano al lavoro. Oggi la parola d'ordine è longlife learning: imparare lungo l'intero arco della vita.

La scuola affronterà anche la sfida di una nuova cittadinanza. I nostri figli e nipoti saranno cittadini europei e del mondo. Genitori e figli, in piena sintonia, dovranno formare cittadini 'in grado di partecipare consapevolmente alla costruzioni di collettività più ampie e composite'. La Storie e la valorizzazione dei beni culturali costituiranno il presupposto per affrontare il futuro.

I problemi della globalizzazione, 'il degrado ambientale, il caos climatico, le crisi energetiche, la distribuzione ineguale delle risorse, la salute e la malattia, l'incontro e il confronto di culture e di religioni, i dilemmi bioetici, la ricerca di una nuova qualità della vità pongono la questione del rapporto tra microcosmo personale e macrocosmo umano: una nuova relazione fra uomo e mondo. La scuola dovrà, quindi, 'promuovere i saperi propri di un nuovo umanesimo: 'la capacità di cogliere gli aspetti essenziali dei problemi; la capacità di comprendere le implicazioni, per la condizione umana, degli inediti sviluppi delle scienze e delle tecnologie; la capacità di valutare i limiti e le possibilità delle conoscenze; la capacità di vivere e di agire in un mondo in continuo cambiamento. Dovrà diffondere la consapevolezza che i grandi problemi dell'attuale condizione umana'. Ecco i riferimenti dell'insegnamento di domani


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