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Repubblica-Inglese Internet Impresa e Imbecilli

IDEE Inglese Internet Impresa e Imbecilli PADRE FRANCO MOSCONE* Siamo proprio sicur...

14/03/2004
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la Repubblica

IDEE
Inglese Internet Impresa e Imbecilli
PADRE FRANCO MOSCONE*


Siamo proprio sicuri che la formula delle tre "I", costituenti l'intelaiatura portante della riforma scolastica, esauriscano il teorema del sistema Scuola Italia? Non pare che ne manchi una quarta, o meglio, che al posto delle tre fosse sufficiente una sola, ma non presente tra quelle inserite?
Provo a rispondere alle domande riportate con una riflessione che ritengo possa contribuire a portare materiale di discussione alla polemica in corso. La riforma del pragmatico ministro Berlinguer palesava le tre "I" nascondendole, sotto forma di contenuti, nel passaggio dalla "scuola dei programmi a quella dei curricoli". La riforma del "gentile ministro" Moratti ne fa un poderoso cavallo di battaglia, anche perché tale trinomio era sbandierato nel programma firmato davanti agli italiani dall'"unto del signore"!
A me sembra che tali "I", così come impostate in entrambi i casi concludano necessariamente ad una quarta: Imbecilli! Una "I" sarebbe stata sufficiente per portare il problema scuola all'urgenza improcrastinabile di una seria riforma: il piccolo Italiano che deve diventare grande, che si appresta a diventare Europeo. E quali "I" sono indispensabili al nostro bambino che cresce? Ebbene, non potrà fare a meno di volitivo Impegno, di libera Ispirazione, di ricca Intelligenza. E dove sono finite queste "I"? Perché nessuno, eppure molti sono i contestatori di questa, come della precedente riforma, se ne occupa, si prende a cuore la loro salute? Ma di queste "I", che hanno costruito il tessuto culturale e spirituale dell'Italia e dell'Europa, nessun riformatore o contestatore del terzo Millenio sembra tenere conto. I Riformatori, di sinistra o di destra che siano, sono preoccupati di stare alla guida della società globalizzata, di inserirsi nel sistema angloamericano in forma concorrenziale pensando di imitarne le "conquiste", e così concludono solo in una brutta copia che non fa altro che confermarne ed accrescerne i difetti. I Contestatori, invece, alzando ridicole barricate, difendono posizioni di parte, e proprio per questo vecchie e frenanti lo sviluppo, fino al punto che torna ad essere buono, ciò che fino a ieri era da eliminare o modificare. Né agli uni, né agli altri interessa il piccolo Italiano che vuole crescere. E crescere significa imparare a camminare con le proprie gambe, non essere portato in braccio, magari con la scusa di essere "difeso" o "facilitato" in uno sviluppo più veloce ed efficiente senza perdite di tempo.
*(Pres. Reg. FIDAE Liguria)


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