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Repubblica-Industriali contro la Finanziaria

LA MANOVRA Trasporto pubblico, il 22 bus e metro fermi 24 ore Industriali contro la Finanziaria "Documento vuoto, niente misure per la competitività" Attacco dei giovani imprenditori...

02/10/2004
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la Repubblica

LA MANOVRA
Trasporto pubblico, il 22 bus e metro fermi 24 ore
Industriali contro la Finanziaria
"Documento vuoto, niente misure per la competitività"

Attacco dei giovani imprenditori guidati dalla Artoni. Bombassei: Sud e ricerca sacrificati, testo deludente
Pezzotta non esclude lo sciopero generale. Fassino su Siniscalco: non basta quell'aria da bravo cagnone
DAL NOSTRO INVIATO
SALVATORE TROPEA

CAPRI - "Una Finanziaria "vuota", inchiodata su "un orizzonte quotidiano", nella quale "non c'è traccia di liberalizzazioni, di interventi a favore della concorrenza". Gli industriali si aspettavano qualcosa di più e di meglio dalla manovra del governo e non fanno mistero della loro delusione ieri affidata ad Anna Maria Artoni, leader dei giovani imprenditori aderenti alla Confindustria, che ha provveduto a trasmetterla con la freddezza di un atto di accusa nel discorso di apertura dell'annuale convegno caprese questa volta intitolato emblematicamente "Riforme in cerca d'autore". Un esordio poco incoraggiante dunque per il governo Berlusconi che se non è tale da spingere il mondo imprenditoriale ad alzare le barricata è solo perché c'è ancora la speranza di una aggiustamento del tiro in sede di ddl collegato. Ma ora le critiche superano largamente i consensi.
"Abbiamo un disperato bisogno di investimenti che proiettino l'economia e la società nei prossimi decenni" ha osservato Anna Maria Artoni nel tentativo di descrivere un "sogno italiano" non condannato alla provvisorietà. Ed ha proseguito: "Per uscire dalle sabbie mobili della bassa crescita sono necessari interventi radicali. Per ridare slancio agli investimenti dobbiamo concentrare tutte le risorse disponibili nella riduzione dell'Irap e del cuneo fiscale e contributivo sul lavoro. Misure come il taglio dell'Irpef sono meno utili al rilancio della nostra economia". A giudicare dai commenti ascoltati in margine al convegno e negli interventi il presidente dei giovani imprenditori non pare sia isolata. Come lei la pensano quanti sostengono che si tratta di una manovra non certo in grado di determinare quella svolta di cui l'Italia ha bisogno. Seppure con argomentazioni diverse, su questo c'è un fronte che va dagli imprenditori ai sindacati. Tutti accomunati, per esempio, nel sottolineare la scarsa incidenza della manovra sui mali del Mezzogiorno. "La Finanziaria va esaminata meglio, ma mi sembra un po' deludente perché ci aspettavamo più mezzi per la ricerca e per il Sud" ha commentato il vicepresidente di Confindustria, Alberto Bombassei. "Anche sulle grandi opere si frena o si rallenta".
E Maroni che ha provato a spiegare che "questa è una Finanziaria che, diversamente dal passato, destina molte risorse al Sud" non è riuscito a far fare un passo indietro ai sindacati che non escludono l'ipotesi di una mobilitazione generale. "La Finanziaria" gli ha replicato Savino Pezzotta "non ha risposto alle attese del sindacato sul Sud. Siamo di fronte a una riduzione delle risorse che ci preoccupa molto. Insoddisfatto anche Angeletti che accusa Maroni e il governo di "difendere lavoratori autonomi e professionisti che è l'ultima cosa che dovrebbero fare". Sciopero generale? "Vedremo", ha risposto Pezzotta.
E poi non ci sono i soldi per il conclamato taglio delle tasse: Fassino non ha dubbi e per questo ha chiesto al ministro dell'Economia di dire come stanno realmente le cose. "Certo, Siniscalco ha quell'aria da bravo cagnone che lo fa apparire simpatico" ha osservato il segretario Ds, suscitando in sala commenti e sorrisi "ma deve dire agli italiani la verità e cioè che la riduzione fiscale non è la leva per lo sviluppo e la crescita. Il governo sta chiedendo agli italiani 50 mila miliardi di vecchie lire e annuncia continuamente riduzioni fiscali a fronte di misure che sono invece di inasprimento".


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