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Repubblica-In piazza contro la Moratti "Una riforma da bloccare"

Decine di migliaia, dalla Cgil ai Cobas, sfilano a Roma contestando il ministro In piazza contro la Moratti "Una riforma da bloccare" le superiori Le ipotesi di cambiamento sono ormai alla no...

15/05/2005
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la Repubblica

Decine di migliaia, dalla Cgil ai Cobas, sfilano a Roma contestando il ministro
In piazza contro la Moratti "Una riforma da bloccare"

le superiori Le ipotesi di cambiamento sono ormai alla nona bozza. caduto lo slogan berlusconiano delle "tre i"
preoccupazione Preoccupazione per i piani del centrosinistra: smantellerà il progetto del Polo o proverà a "salvarlo"?
MARIO REGGIO

ROMA - Un lungo serpentone colorato da piazza della Repubblica a piazza Navona. Studenti, insegnanti, genitori, ventimila secondo i vigili urbani, cinquantamila a sentire gli organizzatori, hanno risposto all'appello lanciato dal tavolo nazionale "Fermiamo la Moratti" e sono scesi in piazza per chiedere la cancellazione della "riforma della scuola" e la difesa di quella pubblica.
L'afflusso dei manifestanti a piazza della Repubblica è stato molto lento, tant'è che la testa del corteo si mossa poco prima delle quattro. In prima fila lo striscione del tavolo nazionale "Fermiamo la Moratti", che oggi concluderà a Roma la tre giorni del Forum sulla scuola. E dietro lo striscione "La conoscenza è un bene di tutti", quelli dei coordinamenti dei genitori e degli insegnanti affluiti a Roma da molte città italiane, i palloncini colorati della Cgil, di Legambiente e dei Cobas.
"Una grande manifestazione per chiedere l'abrogazione delle leggi Moratti, ma che vuol essere anche un monito per il centrosinistra, che governa adesso sedici regioni - afferma Piero Bernocchi, portavoce dei Cobas - dobbiamo impedire che la Moratti vada avanti, nonostante abbiano annunciato che la scaricheranno in autunno. In questi giorni, però, D'Alema e Bersani hanno detto cose agghiaccianti, affermando che non si può fare una rivoluzione della scuola ogni cinque anni". Cosa farà il centro-sinistra nel caso in cui dovesse vincere le prossime elezioni politiche è ancora un mistero. Una cosa è certa: erediterà una situazione a dir poco drammatica: il restyling delle elementari e delle medie inferiori ha creato solo una grande confusione. La riforma delle superiori è arrivata alla nona "bozza". Le tre "I", inglese, internet e impresa, si sono dimostrate solo uno slogan. I fondi stanziati per la riforma, che Berlusconi aveva annunciato come una poderosa manovra da 9 miliardi di euro, si sono ridotti ad una manciata di milioni. Intanto aumentano gli iscritti, più 67 mila, diminuiscono le classi, meno 1.200, e le cattedre, meno 25 mila. Insomma un bel pasticcio.
Ma Enrico Panini, segretario della Cgil, sembra avere le idee chiare: "In primo luogo l'innalzamento dell'obbligo scolastico a 18 anni, poi il ripristino del tempo pieno e prolungato, la lotta alla dispersione nella scuola, che risulta in crescita nel nostro Paese. Il disastro economico dichiarato dopo anni di propaganda - continua Panini - rischia di essere utilizzato per prosciugare ulteriori risorse alla scuola pubblica, per ripianare le voragini provocate dalla finanza creativa e per continuare ad assicurare risorse alle scuole private".
Dopo l'avvio un po' stentato il corteo ha preso vigore appena è giunto davanti alla basilica di Santa Maria Maggiore. La musica "sparata" dalle casse dei camion è salita di tono e di volume, a base di "reggae", Patti Smith , Police e Bella Ciao.
Gli studenti seguono il corteo urlando slogan e ballando, "Demorattiziamo la scuola", "contro la riforma non c'è che una soluzione, abrogazione".
Al corteo ha fatto una fugace apparizione il segretario di Rifondazione Comunista: "La scuola che ha in mente la Moratti è una riforma in cui a decidere è il reddito delle famiglie, il suo è un tentativo per far tornare indietro l'Italia dal tentativo di ricostruire una scuola di massa e di qualità". Dopo due ore dalla partenza il lungo serpentone colorato entra a piazza Navona mischiandosi con i turisti ignari e sorpresi. Pochi gli interventi dal palco: rappresentanti dei coordinamenti dei docenti e dei genitori. Poi tutti a casa.


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