In campo contro la riduzione di budget l´Anm e i rappresentanti della scuola. Il Sunia: un regalo ai costruttori
I giudici: diremo addio ai processi rapidi e gli inquilini temono il "grande inganno"
ALDO FONTANAROSA
ROMA - Se Gianni Letta, Tremonti, Brunetta esultano per la loro manovra, sono in molti a leccarsi le ferite, a protestare. Come Luca Palamara, presidente dell´Associazione Nazionale Magistrati, che avverte: i tagli alla giustizia allontanano l´obiettivo di un processo dalla durata ragionevole, umana. Mentre Michelina Grillo, presidente dell´Organismo unitario dell´Avvocatura, chiede che Palazzo Chigi monitori le entrate del settore. La giustizia, dice, ha diritto a ricevere risorse pari a quella che lei stessa è brava a generare.
Grandi mal di testa anche nella Cgil, dove Michele Gentile fa due conti. Per rinnovare i contratti degli statali, la manovra mette da parte quei 2,8 miliardi che poi la Finanziaria confermerà a settembre. Soldi che a malapena recuperano l´inflazione programmata pari all´1,7% per quest´anno e all´1,5 per il prossimo, quando invece l´inflazione reale sarà pari al 3,4% nel solo 2008. E´ lo stesso governo, d´altra parte, a calcolarlo. Gentile avverte poi che un stanziamento di 200 milioni, in teoria indirizzato agli statali, ha già la sua bella destinazione. Servirà a mettere delle toppe sul fronte della sicurezza, dunque non andrà ai ministeriali neanche in modo indiretto.
Il sindacato degli inquilini Sunia vede 12 mila case reali sparire sul monòpoli della manovra ed altre 20 mila materializzarsi, ma solo in un futuro imprecisato. In altre parole, il Sunia denuncia che Tremonti blocca i 550 milioni stanziati nel 2007 per l´emergenza abitativa. Erano risorse prossime a essere impiegate (50 i milioni destinati a Roma). Ora, invece, i soldi vengono dirottati in un fondo che dovrà finanziare un futuro imprecisato "piano casa". Questo piano sarà forse definito entro il gennaio 2009 e spetterà poi a Comuni e Regioni attuarlo, sempre che trovino altri milioni per aprire i cantieri. Il Sunia teme anche che il piano trascuri l´edilizia sociale e si tramuti in un finanziamento occulto ai costruttori.
Giuseppe Garraffo (della Cisl Medici) avverte che la minaccia dei 3 giorni di sciopero resta in piedi malgrado il contratto dei sanitari dipendenti sia andato a buon fine. Tra le richieste della Cisl, c´è quella di finanziare il contratto della dirigenza medica. Lo sciopero è fissato per ottobre. Rossana Dettori (Cgil) sottolinea invece «l´enormità» del colpo accusato dall´intera sanità che «si ritrova 9 miliardi in meno per il solo 2009».
Senza soldi, senza benzina e olio nel motore, infine la scuola italiana non potrà certo tentare la strada dell´eccellenza. Il pronostico di Giorgio Santini, segretario confederale Cisl, è che i nostri istituti tireranno a campare, come sempre. Anzi: le cose possono peggiorare se - denuncia Enrico Panini della Cgil - non verrà scongiurato il taglio di 100 mila professori e 43 mila tra amministrativi e bidelli in 5 anni.
Preoccupazioni condivise dall´ex presidente della Camera, Casini, che chiede di tenere la scuola, la ricerca, la stessa sicurezza fuori dalle sforbiciate del Tesoro. Casini pone anche una questione di metodo. Se questa manovra dal respiro triennale ha in sé qualcosa di nuovo e positivo, impedire alle Camere anche solo di tentare delle modifiche è un «esproprio».
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