Repubblica-Il ritardo sui contratti una mina sul bilancio

LA POLEMICA
Richiamo della Corte dei conti. I sindacati: vertice col premier
"Il ritardo sui contratti una mina sul bilancio"

LUISA GRION

ROMA - Rinnovare i contratti in ritardo danneggia i conti dello Stato. Se poi, come nel caso del pubblico impiego il ritardo è "sistematico", e il numero di dipendenti coinvolti molto alto (3 milioni e mezzo circa) il rischio di sforare i parametri economici diventa altissimo. L'allarme arriva dalla Corte dei Conti che, stimando le spese previste per l'anno in corso, avverte il governo di quanto possa risultare pesante il dover pagare in un solo colpo aumenti e arretrati.
"La mancata stipula nel 2004 dei contratti collettivi e lo spostamento dell'onere al 2005 - si legge nella relazione al Parlamento - comporterà che in tale esercizio le spese di personale eccederanno il tetto dell'1,93 per cento" previsto nel preconsuntivo. Il ritardo che blocca il settore da oltre un anno e che ha causato diversi scioperi da parte della categoria può, dunque, far saltare i conti e rimandare di mese in mese la soluzione del problema costa caro.
L'esempio fatto dai magistrati contabili non lascia dubbi: già nel 2004 - dicono - la voce retribuzione, per le amministrazioni locali, è aumentata del 10 per cento proprio perché la categoria ha incassato in un solo colpo gli arretrati dovuti. Tanto più che la Finanziaria 2004 aveva già disposto lo stanziamento delle risorse e l'incremento previsto per il 2005 ha già incorporato queste cifre: a questo la manovra 2005 ha poi aggiunto un ulteriore 0,61 per cento.
E sul fatto che ritardi mettano i conti a rischio sono perfettamente d'accordo anche i sindacati. "Quello che dice la Corte dei Conti noi lo diciamo da mesi - dice Gianpaolo Patta della Funzione Pubblica Cgil - anzi, vista l'entità del ritardo, il rischio è molto più alto di quello denunciato". La Uil di Antonio Focillo fa notare anche come i ritardi nei rinnovi "oltre che essere altamente punitivi per i dipendenti, facciano saltare anche il controllo sull'inflazione". D'altra parte che sul fronte dei contratti il clima si stia ulteriormente inasprendo lo si è visto anche nell'incontro di ieri sera fra i leader del sindacato Epifani, Pezzotta, Angeletti e i responsabili di categorie. Cgil, Cisl e Uil chiedono un incontro urgente con il premier. Sulla base delle risposte che arriveranno da Palazzo Chigi sarà poi promossa un'assemblea di tutti i delegati per decidere nuovi iniziative di lotta a sostegno del rinnovo: se la situazione non dovesse sbloccarsi si andrà verso un nuovo sciopero generale.