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Repubblica-I teocon e la fuga dall'ora di religione

Prima Pagina Francesco Merlo L'indice aumenta dello 0,7% nel trimestre. Il premier: "Sconfitte le cassandre". L'Unione: si accontenta di poco Italia, mini-crescita del Pil Il petroli...

12/08/2005
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la Repubblica

Prima Pagina
Francesco Merlo

L'indice aumenta dello 0,7% nel trimestre. Il premier: "Sconfitte le cassandre". L'Unione: si accontenta di poco
Italia, mini-crescita del Pil
Il petrolio vola a 66 dollari. Governo diviso sui tagli alle accise
ROMA - Crescita della domanda ed export aiutano l'Italia ad allontanarsi dalla recessione. Il prodotto interno lordo è aumentato dello 0,7 per cento nel secondo trimestre del 2005. La maggioranza esulta. Il ministro Siniscalco accusa l'agenzia Standard'Poor's di "giudizio prematuro" nel declassare le previsioni sull'economia italiana. Ma sull'interpretazione del dato preliminare fornito dall'Istat c'è disaccordo tra il governo e l'opposizione. Il premier Silvio Berlusconi: "Sono state sconfitte le Cassandre". La replica dell'Unione: "Si accontenta di poco, l'entusiasmo è fuori luogo". Intanto il petrolio vola a 66 dollari. Governo diviso sui tagli alle accise.
GRION e PATUCCHI
ALLE PAGINE 2 e 3

Parla Fassino: "Difendo l'Unipol, sul mercato non possono stare solo Della Valle e Montezemolo. Sì al codice etico". Casini: "La politica stia fuori da Rcs "
"Intesa Prodi-Berlusconi per sostituire Fazio"
LUIGI CONTU
ROMA - Piero Fassino ritiene ormai "insostenibile" la posizione del governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, e auspica un suo passo indietro perché venga restituito a Via Nazionale il prestigio e il ruolo di arbitro imparziale. "In un Paese normale - dice nell'intervista il segretario dei Ds - il capo del governo, d'intesa con il capo dell'opposizione, avrebbero persuaso il governatore ad un atto di responsabilità. Fino ad oggi questo non è avvenuto per le reticenze e le ambiguità del governo, e le divisioni della sua maggioranza. Tuttavia non è mai troppo tardi. Lo si faccia ora - continua Fassino - e la si smetta con il gioco di lasciare il cerino sempre in mano ad un altro".
A PAGINA 5

IL CASO
Rivoluzionario studi di scienziati svedesi e giapponesi
Così sboccia un fiore scoperta la proteina
ROMA - Scoperto il meccanismo che fa sbocciare all'unisono i fiori di una stessa specie. Tre équipe di ricercatori giapponesi, svedesi e tedeschi hanno identificato il segnale che parte dalle foglie e dà ai petali l'ordine di aprirsi. Alla misteriosa molecola i botanici stavano dando la caccia da almeno settantacinque anni. Lo chiamavano "Florigeno", ma i tentativi di definire la sua natura erano finora sempre andati a vuoto.
DUSI A PAGINA 15

DOSSIER
Come funzionano i controlli per i charter e i voli di linea
Aerei, allarme sicurezza un nuovo caso a Malpensa
MILANO - Nuovo allarme sicurezza nei trasporti aerei. Un MD 80 della compagnia greca Alexandair dopo aver segnalato l'avaria a un motore ha effettuato un atterraggio di emergenza a Milano Malpensa. Il velivolo, partito da Zacinto e diretto a Manchester, aveva a bordo 159 passeggeri e 7 membri dell'equipaggio. Per loro solo attimi di paura, ma l'episodio riapre la polemica sui controlli. Le compagnie sono obbligate a checkup periodici degli aerei, a causa dei costi non tutte osservano le procedure.
BRAMBILLA e LIVINI
ALLE PAGINE 12 e 13

In carcere in Libano l'imam Omar Bakri. A Londra arrestati e allontanati dieci sospetti
Terrorismo, scattano le espulsioni via 6 islamici per la legge Pisanu

L'intervista
Amato sugli scandali finanziari
"Una patologia estrema ha preso il sopravvento in Bankitalia"
ELENA POLIDORI A PAGINA 9

I VERBALI
Frasca sul via libera a Fiorani
"Pagherò io per tutti ma ho soltanto obbedito
AL GOVERNATORE" MENSURATI E SANSA

LA POLEMICA
I teocon e la fuga dall'ora di religione
FRANCESCO MERLO
RICORDO il buon don Conti, che era anche professore di matematica, e che, ingenuamente provocato a provare algebricamente l'esistenza di Dio, riempiva la lavagna di formule, numeri, parentesi graffe, logaritmi. Qualche volta irritava e qualche volta appassionava. Mai annoiava o incuteva soggezione o metteva paura. A quei tempi, infatti, l'ora di religione di padre Conti era come "l'ora d'aria" in una prigione fatta di greco, latino e matematica. Dev'essere dunque successo qualcosa d'epocale se, in una manciata d'anni, il rapporto piacevole con "l'ora d'aria" si è rinsecchito, intossicato anche, e gli studenti italiani adesso evadono dalla religione per fare più aoristo e più ablativo assoluto. Pubblicati ieri da Repubblica, i dati ministeriali su questa piccola fuga dall'ora di religione sono in aperta contraddizione con quell'Italia attaccata con il rosario alla croce che c'era stata raccontata dai vaticanisti più entusiasti e dagli spiritualisti più spiritati, trionfanti sopra la vittoria delle astensioni al referendum sulla fecondazione assistita.
Attenzione: quel don Conti non era un laico "scristianizzato", un prete operaio o un teologo delle liberazioni. Al contrario; neppure apprezzava troppo le aperture del Concilio Vaticano II e ironizzava sulla "beat generation" che, a suo avviso, era già profeticamente condannata nel Vangelo, dove solo per carità gli amanuensi aristotelici avevano aggiunto una pietosa "i", così promuovendo i poveri di spirito da "beat" a "beati". Forse don Conti non capiva i ragazzi del suo tempo; sicuramente non praticava l'accanimento terapeutico sulle anime "traviate", e la sua Chiesa non spaventava.
Magari adesso quegli stessi profeti antireferendari che avevano annunziato la ridiscesa di Dio fattosi embrione, ci spiegheranno che, causa stress elettorale, anche Dio é andato in ferie. Certamente, qualche vescovo se l'è già presa con i pargoli che irresponsabilmente "rinunciano a un'importante risorsa nella loro formazione". Dimentica, Sua Eminenza, che Gesù chiede "lasciate che i fanciulli vengano a me" proprio quando qualcuno o qualcosa trattiene i fanciulli, quando cioè i preti - proprio loro - non li lasciano andare sino a lui.

Fossero pure, gli studenti italiani, tutti nichilisti, consumisti, relativisti, laicisti, edonisti, tabagisti, neo global o antiglobal, islamofili o taoisti&, fossero insomma i soliti ragazzi di sterminata confusione, la colpa sarebbe comunque degli insegnanti, reclutati dalla Chiesa e pagati dal governo, e della loro ora di religione che non riesce più a essere, come una volta, l'ora del rilassamento, della rigenerazione psichica: poca disciplina e molte confidenze, preti per chiacchierare e azzardi per ragionare.
Insomma, c'è un rapporto forte e sicuro tra la fuga degli studenti dall'ora di religione e l'uso politico della religione, tra la nuova Chiesa del papa tedesco e il rifiuto giovanile del nuovo catechismo. Il forte calo di interesse per l'insegnamento della religione è la risposta della "società aperta" dei ragazzi contro i suoi nemici, contro la furbizia occlusiva e teocon, contro la "società chiusa" di Marcello Pera. È come una denunzia di illegittimità dell'abuso ideologico della religione fatto dagli apostati della laicità, dai maramaldi della logica, e anche dall'ateismo alchemico e raffinato di Giuliano Ferrara che vorrebbe trasformare l'oppio della religione (cristiana) in caffeina civile.
Ricordo un altro professore di religione, don Bonaventura Lipira, il quale credeva di arrivare a Dio attraverso le audacie della logica. Una volta, appena entrato in classe, disse a uno studente: "Vai a vedere se io sono nella mia stanza". Quello andò e tornò: "Don Lipira, lei non c'è". Partì così una discussione, allegra e profonda, sull'ubiquità, sull'essere in aula "a" e in aula "b" e in aula "c", in camera e in classe, in cielo in terra e in ogni luogo. Il Dio che quei professori ci insegnavano a volte ci annoiava, mai però ci cadde addosso com'è successo a Mogorella, provincia di Oristano. È vero che le disgrazie possono capitare dovunque. Ma in quel piccolo paese, sul sagrato, la disgrazia del pesante crocifisso di ferro, rovinato durante la messa su una devota di 42 anni, Paoletta Urru, si può leggere come metafora del rischio di una religione sollevata oltre l'ambito personale. Se quella croce-metafora fosse stata ad altezza d'uomo, alla sua portata, la signora non avrebbe subìto danno mortale dalla sua instabilità. Tutto ciò che è umano è instabile, come le religioni, umane, instabili e pericolose. L'eccesso di visibilità e il sovraccarico retorico scardinano la dolcezza del vivere, che pure si è soliti vedere nella croce. Ebbene, il declino dell'ora di religione è il tributo pagato a una croce fattasi minacciosa e strumentalmente asservita a manovre elettorali. Le religioni infatti diventano tutte brutte e intolleranti ed intollerabili quando dimenticano di essere umane, relative e, dimentiche, si contrappongono e si fanno uguali nella reciproca intolleranza. Anche la croce può correre il rischio di tornare a simboleggiare la sua originaria funzione di tortura e di morte, come la pietra nera dell'Islam che richiama appunto l'età della pietra.
Alla fine dunque questa fuga dall'ora di religione potrebbe essere un buon segno per la religione. Il rifiuto dell'insegnamento potrebbe diventare una risorsa, un pungolo per i religiosi, affinché indeboliscano sempre più l'opzione fanatica a favore di quella storico-antropologica e relativista, non indulgano in indulgenze come quelle concesse ai ragazzi che parteciperanno al raduno di Colonia. Confusi e contraddittori come ragazzi questi teologi: predicano un ritorno alla spiritualità da un canto e dall'altro promuovono il marketing della grazia di Dio, il paradiso come un gadget accluso ai giornali, come i bonus delle ricariche telefoniche, prendi tre e paghi due. Ebbene, se è questo che oggi si insegna nell'ora di religione, i dati ministeriali sono davvero di buon auspicio per i ragazzi d'Italia, un paese anguilla che non si concede mai completamente. Gli ultras cattolici sono serviti: hanno vinto il referendum e hanno perso l'ora di religione.


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