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Repubblica: I sindacati promuovono la Finanziaria

Epifani: si redistribuisce il reddito. Confindustria: mancanza di coraggio le parti sociali

02/10/2006
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la Repubblica

Uil: ci sono alcune zone d´ombra che andranno chiarite

Bonanni: hanno vinto i lavoratori più in difficoltà

Il nodo del Tfr. La Cisl: capire bene quello che è stato deciso, noi privilegiamo sempre i fondi pensione

Sono sul piede di guerra le organizzazioni del lavoro autonomo,da Confartigianato alla Confcommercio

ROMA - Il premier Romano Prodi dice che si è «ritrovata la concertazione» e da Cgil, Cisl e Uil arriva una promozione convinta dalla Finanziaria. «La redistribuzione del reddito - ha detto il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, impegnato all´Arcimboldi di Milano per l´ultima celebrazione per il centenario della confederazione - è il cuore, il senso politico per noi condivisibile di questa manovra». Si chiude dunque la pagina delle incomprensioni dei sindacati con il ministro dell´Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, e se ne apre una nuova che dal prossimo anno porterà anche al delicato negoziato sulla riforma del sistema previdenziale, come prevede il memorandum siglato qualche giorno prima del varo della manovra da 33,4 miliardi di euro.
Ma sulla nuova stagione peseranno le forti critiche delle associazioni imprenditoriali. La Confindustria, che aveva sostenuto la linea tracciata nel Documento di programmazione economica e finanziaria, parla ora di «mancanza di coraggio» del governo per aver predisposto una Finanziaria tutta orientata all´aumento delle tasse, senza interventi di tipo strutturale sul lato della spesa. E sul piede di guerra sono soprattutto le organizzazioni del lavoro autonomo, dalla Confcommercio alla Confartigianato.
Le risorse per i rinnovi contrattuali nel pubblico impiego (1,2 miliardi per il 2007 e 3,2 per il 2008) sono state reperite e sul versante delle prestazioni sociali non è cambiato nulla per le aree rappresentate da Cgil, Cisl e Uil. Anche le finestre per l´accesso alle pensioni di anzianità sono rimaste intatte (cioè quattro) nel prossimo anno. Inoltre la manovra sul fisco, con il meccanismo delle detrazioni legate ai carichi familiari, finirà per favorire i redditi medio bassi. «Non hanno vinto i sindacati - ha commentato il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni - ma i lavoratori che erano più in difficoltà. Coloro che, in sostanza, hanno dovuto sopportare negli ultimi anni molte ingiustizie. E francamente non capisco tutte queste polemiche sul ceto medio».
Più problematico, ma sempre in direzione del via libera, il giudizio della Uil, affidato al segretario confederale Antonio Foccillo. «Ci sono - ha detto - alcune zone d´ombre che andranno chiarite, mentre un sì convinto va alla riduzione del cuneo fiscale con criteri selettivi e alle misure a favore dello sviluppo del Mezzogiorno». Il rischio, secondo l´esponente della Uil, è che ci sia un aumento della pressione fiscale a livello locale, con l´inasprimento delle aliquote Ici e delle addizionali regionali Irpef.
Un punto sui cui comunque i sindacati dovranno soffermarsi, per le conseguenze che potrà avere sulla previdenza integrativa, riguarda il trasferimento del 65 per cento del cosiddetto Tfr inoptato a un fondo della Tesoreria gestito dall´Inps. «Dobbiamo ben comprendere quello che è stato deciso - ha detto Bonanni - , noi continuiamo a privilegiare i fondi pensioni». Oggi le segreterie di Cgil, Cisl e Uil faranno il punto nel corso di una riunione unitaria.


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