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Repubblica-I ministri sul piede di guerra Contestati i tagli di spesa. La Moratti minaccia le dimissioni

Contestano i "sacrifici" anche i dicasteri della Difesa, degli Interni e dell'Agricoltura. Oggi confronto a Palazzo Chigi I ministri sul piede di guerra Contestati i tagli di spesa. La Moratt...

26/11/2004
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la Repubblica

Contestano i "sacrifici" anche i dicasteri della Difesa, degli Interni e dell'Agricoltura. Oggi confronto a Palazzo Chigi
I ministri sul piede di guerra Contestati i tagli di spesa. La Moratti minaccia le dimissioni

ROMA - C'è aria di rivolta nel governo dopo l'annuncio dei tagli che serviranno a finanziare la riduzione delle tasse. Il consiglio dei ministri di oggi, che dovrà varare l'emendamento e la manovrina correttiva dei conti del 2004 per 2 miliardi, si preannuncia burrascoso e una pattuglia di ministri è già sul piede di guerra.
Gli interventi sugli statali, per i quali Berlusconi ha annunciato un ridimensionamento di 75 mila unità nel giro di due anni e ha parlato di ricorso alla mobilità interna, hanno messo in subbuglio i dicasteri: dalla Difesa, agli Esteri agli Interni. Le misure sulla scuola chiamata a contribuire con 500 milioni di euro nel triennio 2005-2007 hanno scatenato un tam tam di preoccupazioni.
Della Moratti, titolare della Pubblica Istruzione, si dice che abbia minacciato di dimettersi: benché ieri Berlusconi e Siniscalco abbiano spiegato che il blocco del turn over escluda la scuola ("Se manca un maestro lo reintegreremo", ha concesso il Cavaliere in conferenza stampa) il tagli alla "tabella A", cioè i fondi a disposizione dei vari ministeri per finanziare nuovi provvedimenti, inciderebbero sulla possibilità di spesa del ministero dell'Istruzione nel pieno dell'attuazione della riforma. Malumori anche al ministero degli Interni dove siede Giuseppe Pisanu; anche se in questo caso la regola di un solo nuovo assunto per cinque che vanno in pensione non dovrebbe colpire la polizia il taglio di risorse si farà sentire. Stesso discorso e stessi malumori per il ministro della Difesa , Martino già oggetto di tagli nella manovra dello scorso luglio.
Difficoltà anche alla Farnesina dove il taglio previsto alla "tabella C" della Finanziaria 2005, che dà ossigeno alle leggi in vigore, rischia di incidere su una serie di programmi tra i quali ci sono gli aiuti ai paesi in via di sviluppo, il fondo per lo sminamento umanitario, il fondo per la gioventù. Ma anche il ministro delle Politiche Agricole Gianni Alemanno non avrebbe visto di buon occhio i tagli ai trattamenti di disoccupazione e maternità per i lavoratori agricoli. Occhi puntati anche sulla Sogin, la società per lo smaltimento dei rifiuti nucleari che entra nella manovra per 100 milioni di euro: una operazione che non sarebbe stata gradita al ministro dell'Ambiente Matteoli.
Per tutti i ministeri, dopo i tagli compiuti con il blitz del centrosinistra sulla "tabella B", quella dove ci sono i fondi per finanziarie nuove leggi di investimento, arrivano dunque anche quelli per le spese correnti ("tabella A"), e quelli della "tabella C" che va a toccare le leggi di spesa in vigore sulle quali in un modo o nell'altro contano tutti i ministri. Infine il taglio di beni e servizi della pubblica amministrazione, già oggetto con il tetto del 2 per cento e i decreti di luglio di interventi, e che va ad impattare su tutti i ministeri. Lo stesso Siniscalco ha detto di essersi impegnato per farla scendere (è passata da 1 miliardo a 600 milioni) in considerazione della sua "criticità".
(r.p.)


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