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Repubblica-I leader di Cgil, Cisl e Uil contro la Finanziaria-"Lo sciopero non è tabù, siamo pronti" Pezzotta e Angeletti con Epifani

LE PARTI SOCIALI I leader di Cgil, Cisl e Uil contro la Finanziaria. La maggioranza: i sindacati tornino al dialogo "Lo sciopero non è tabù, siamo pronti" Pezzotta e Angeletti con Epifani ...

25/10/2004
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la Repubblica

LE PARTI SOCIALI
I leader di Cgil, Cisl e Uil contro la Finanziaria. La maggioranza: i sindacati tornino al dialogo
"Lo sciopero non è tabù, siamo pronti" Pezzotta e Angeletti con Epifani

ROMA - La pazienza è finita. Ora, avvertono Cisl e Uil, al sindacato non resta che decidere tempi e modi di una mobilitazione ormai ineluttabile. Al punto che la parola "sciopero" non fa scuotere la testa dei due segretari generali di Cisl e Uil. Le reazioni di Savino Pezzotta e Luigi Angeletti all'intervista di Guglielmo Epifani su Repubblica, non fanno che rafforzare l'idea di una forte protesta in arrivo, anche se la data resta appesa ai prossimi incontri che vedranno seduti allo stesso tavolo i tre segretari generali.
"Lo sciopero? Non è un tabù per un sindacalista - dice Pezzotta - è un diritto costituzionale che faremo valere quanto prima. Il lavoro prosegue e nei prossimi giorni, una volta definito il testo delle proposte unitarie, comunicheremo le nostre decisioni". I tempi sono dunque maturi per la protesta generale che si annuncia per novembre. "Nessuna data precisa - avverte il leader della Cisl - anche se le nostre idee le abbiamo esplicitate da tempo: noi siamo critici sulla manovra e col governo che non ci ha invitato al confronto. Anche se ci chiamassero ad un tavolo, la mobilitazione sarebbe inevitabile".
Per il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, "in questo momento occorre mettersi d'accordo sulle richieste da fare, avere una linea unitaria, proporre alternative". La Finanziaria? "Non c'è traccia di alcuna salvaguardia dei lavoratori dipendenti. Di come difendere i redditi più bassi dall'erosione dei salari. E il minor potere d'acquisto - aggiunge Angeletti - si traduce in una frenata secca dei consumi. In questa Finanziaria non c'è nulla che venga incontro alle esigenze di questa parte più debole della società".
L'idea dello scontro non piace a maggioranza e governo. Il vice ministro alle Attività produttive Adolfo Urso, spera che "il sindacato ci ripensi e preferisca la strada del dialogo" a fronte di una manovra "che nel suo complesso porta beneficio alle famiglie, soprattutto a quelle più deboli rilanciando i consumi". Il forzista Francesco Giro invita, infine, la Cgil "ad accettare il confronto sulla Finanziaria".
(lu. ci.)


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