Repubblica: I genitori: ben vengano i controlli ma con i blitz nessuna soluzione
Angela Nava, presidente del Coordinamento democratico. "Meglio i soggetti interessati attorno a un tavolo"
L´associazione degli editori: da anni i prezzi si mantengono sotto l´inflazione
"Con l´autonomia didattica dobbiamo offrire un´ampia scelta di testi"
SALVO INTRAVAIA
ROMA - I genitori accolgono con favore i controlli sui prezzi dei testi scolastici. Ma c´è chi pensa che le verifiche della Guardia di Finanza ‘siano un po´ troppo´. Reazioni favorevoli all´iniziativa anche da parte degli editori. «L´attenzione dell´Antitrust sul caro-libri è pienamente condivisibile – dice Angela Nava, presidente nazionale del Coordinamento genitori democratici – ma arrivare ai controlli delle forze dell´ordine può essere pericoloso». Secondo Nava la questione andrebbe affrontata diversamente. «Fino a qualche anno fa, presso il ministero della Pubblica istruzione c´era un Osservatorio sui libri di testo che metteva attorno ad un tavolo tutti i soggetti interessati: editori, insegnanti, genitori, studenti e librai. L´ultimo che riunì l´osservatorio fu Tullio De Mauro, la Moratti in cinque anni se ne dimenticò. Ben vengano i controlli, ma l´intervento della Guardia di finanza può essere fuorviante perché si dà l´idea che nel settore c´è del marcio. Questo non aiuta la crescita complessiva degli utenti e dei ragazzi. Era meglio affrontare la questione discutendone attorno ad un tavolo. Possibile che in Italia tutto debba essere risolto in blitz?».
E i genitori come accolgono la novità? «Che si facciano le verifiche, specie se servono a controllare l´intero mercato dei libri scolastici. E´ un modo per calmierare il settore», pensa Salvatore Napoli, anche lui nel coordinamento dei genitori democratici, papà di una ragazza che frequenterà il quarto anno del liceo scientifico Vittorio Emanuele di Napoli. «Per chi ha più di un figlio l´acquisto dei libri di testo è una grossa spesa». «I controlli – secondo un altro rappresentante del Coordinamento, Valerio Tagliaferri di Lodi, padre di uno studente del locale liceo scientifico – dovrebbero estendersi anche su altre questioni che costringono le famiglie ad acquistare libri nuovi senza avere la possibilità di utilizzare libri usati».
In effetti, il ministro della Pubblica istruzione ha incentivato il comodato d´uso e il noleggio dei testi scolastici. Ma secondo l´attento genitore non basta. «Occorrerebbe controllare il numero dei testi scolastici fatti acquistare alle famiglie e mai utilizzati a scuola – chiarisce Tagliaferri – e le false innovazioni. In alcuni casi un libro viene reso inutilizzabile l´anno successivo perché viene cambiato l´ordine degli argomenti o dei alcuni esercizi. E non è possibile che al superiore non vengano imposti tetti di spesa come alle medie».
La notizia dei controlli sui prezzi dei testi scolastici richiesti dell´Autorità garante della concorrenza e del mercato viene accolta positivamente anche dall´Aie (l´Associazione italiana editori). «Noi siamo molto contenti dell´iniziativa – dice Enrico Greco, responsabile del settore Editoria scolastica, per l´Aie – Da anni cerchiamo di spiegare l´andamento dei prezzi dei testi scolastici che si mantiene al di sotto dell´inflazione. Anche quest´anno – continua Greco – siamo attorno ad aumenti dell´1 per cento». Ma come spiegare quindi la notevole differenza di spesa richiesta alle famiglie fra classi dello stesso indirizzo scolastico e, spesso, della stessa scuola? «Per la scuola primaria e la secondaria di primo grado ci sono tetti di spesa – spiega il rappresentante degli editori – per il superiore il mix dei testi adottati è di competenza delle scuole, su questo non penso di potere dire nulla. Da parte del ministero ci arrivano continui inviti a contenere i prezzi dei libri. Ma è anche vero che con l´autonomia didattica dobbiamo predisporre i testi in modo da offrire al docente un´ampia possibilità di scelta».