Roma, inchiesta su un liceo occupato. La destra: insulti su Facebook
GIOVANNA CASADIO
MARIO REGGIO
ROMA - L´Onda cinge d´assedio Palazzo Madama. I senatori votano gli emendamenti al decreto Gelmini. E a poche decine di metri di distanza rimbombano gli slogan degli studenti. «Non pagheremo la vostra crisi», «né rossi né neri, ma solo liberi pensieri». Sette cortei spontanei la mattina, e nel pomeriggio arrivano quelli pesanti dalla Sapienza e Roma Tre. Senza contare la mobilitazione nel resto d´Italia: cortei, occupazioni, autogestioni in decine di città. Mentre la piazza ribolle il ministro Mariastella Gelmini beve un caffè alla buvette del Senato e scherza con alcuni colleghi: «Non ci sono più gli studenti di una volta, neh?». Smagrita. E anche i consensi per la ministra dell´Istruzione e dell´Università si sono andati assottigliando. È il ministro meno popolare del governo. Berlusconi lo ammette: «La vicenda della scuola ha portato a qualche perdita di consenso nei confronti del ministro Gelmini e del governo». Per se stesso, invece: «Il mandato da parte degli italiani è confermato da parte dei sondaggi che mi danno miracolosamente al 72%». Tuttavia, il premier dà la responsabilità alla «vasta azione di disinformazione per cui si è mentito e si mente sul decreto da parte dei giornali della sinistra, Repubblica e Unità in testa».
La piazza del Pd di sabato e l´Onda montante della protesta contro il decreto sulla scuola, pesano, e molto, sui sondaggi. Berlusconi reagisce attaccando: «È indegno che si usino, raccontando frottole, inconsapevoli ragazzi per la lotta politica. Io però sono sereno e tranquillo». Conta per il premier il fatto di portare a casa prima dello sciopero generale di domani, la nuova legge sulla scuola: il voto finale al Senato è previsto per oggi. L´opposizione tenta la strada dell´ostruzionismo, e ieri finisce in bagarre: Anna Finocchiaro la presidente dei senatori Pd chiede che il decreto sia ritirato; così anche i dipietristi e l´Udc. La maggioranza non ci sente. E quando si discute del maestro unico (articolo 4) scoppiano i cori "vergogna, vergogna" contro la gestione dell´aula. Walter Veltroni, il segretario dei democratici lancia in una conferenza stampa un ultimo appello: «È indice d´intelligenza fermarsi quando un provvedimento crea tanto conflitto sociale, sarebbe un atto di arroganza andare avanti». Poi presenta il progetto del Pd sull´università. Dieci punti che parlano di concorsi meritocratici e internazionali, premi ai professori migliori, protagonismo degli studenti, più investimenti legati alla valutazione altrimenti l´università italiana affonda.
Ieri, l´assedio al Senato, malgrado la pioggia battente è stato continuo e pressante. In serata gli studenti si sono dati appuntamento per stamattina, quando si dovrebbe concludere il dibattito sugli emendamenti ed il voto finale sul decreto Gelmini. Domani sciopero nazionale e corteo a Roma, da piazza Esedra a piazza del Popolo, dei confederali più Snals e Gilda. Al comizio finale interverranno i segretari di categoria. Per la Cgil, invece, parlerà Guglielmo Epifani.
Da parte loro gli studenti di centrodestra contrattaccano: «Ci sono 20 gruppi su Facebook con offese da codice penale nel titolo e nel testo, che insultano il ministro Gelmini proponendo di tagliarle la testa con la motosega o di farla internare», spiega Giovanni Latini di Alternativa studentesca.
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