Repubblica: Gli statali contro il governo: patti violati, sciopero a maggio
Solo uno slittamento per la protesta del pubblico impiego. Lunedì iniziativa dei tre leader I sindacati contestano la direttiva: così viene sospesa la contrattazione integrativa
Oggi stop dei treni, poi sarà la volta dei benzinai
Solo uno slittamento per la protesta del pubblico impiego. Lunedì iniziativa dei tre leader
I sindacati contestano la direttiva: così viene sospesa la contrattazione integrativa
Carburanti, serrata dei distributori. Alitalia, il 18 si fermano i lavoratori di terra
BARBARA ARDU
LUISA GRION
BARBARA ARDÙ
ROMA - Sembrava tutto fatto e invece tutto rischia di finire di nuovo a gambe all´aria. Non c´è pace per il contratto degli statali e la riforma del pubblico impiego. Lo sciopero previsto per il 16 aprile - la cui revoca solo qualche giorno sembrava scontata - è stato invece riconfermato e rinviato a maggio. Ma le acque, oltre che nel pubblico impiego, sono molto agitate anche nei trasporti, dove si sta preparando una nuova ondata di disagi: si comincia oggi con lo sciopero dei treni, si prosegue mercoledì 18 con gli aerei, ma anche i gestori delle pompe di benzina stanno pensando ad una nuova serrata. Le prossime settimane, insomma, saranno tutte in salita per i rapporti fra governo e sindacato.
A riaprire il fronte con gli statali è stata la direttiva quadro varata dal governo per avviare i rinnovi contrattuali della categoria. Un documento che ha riportato la burrasca dopo che nei giorni scorsi era stato raggiunto un accordo sugli aumenti salariali. Le 28 pagine varate dall´esecutivo, infatti, bloccano la contrattazione di secondo livello e stabiliscono che gli aumenti non potranno in alcun caso superare il tetto del 4,46 per cento. Di fatti l´autonomia delle amministrazioni, anche nel distribuire premi di produttività, ne risulta compromessa. «I patti non erano questi - dice Carlo Podda, responsabile di settore per la Cgil - se il governo non modificherà quanto scritto lo sciopero sarà inevitabile e il tavolo per la riforma del pubblico impiego salterà». I sindacati presenteranno il loro piano d´azione lunedì, in una conferenza stampa congiunta. Entro la settimana è previsto un incontro con il governo. Ma oltre alla stretta sui contratti integrativi la direttiva introduce anche i premi al merito, la carriera in virtù dei risultati, gli incentivi alla mobilità, le valutazioni sul personale e sui servizi: tutti punti - precisano Cgil, Cisl e Uil - che rischiano di restare sulla carta se lo scontro non rientrerà e se il governo non modificherà la linea attenendosi a quanto concordato.
Ma il clima è arroventato anche nei trasporti: oggi, dalle 9 di mattina alle 17, si fermeranno i treni. Tutte le sigle sindacali hanno aderito alla protesta, mentre Trenitalia ha messo a disposizione un numero verde (800892021). A settembre c´è stato il cambio ai vertici dell´azienda. I sindacati hanno atteso che l´ad Mauro Moretti presentasse un piano industriale, che per ora non s´è visto. Solo alcune anticipazioni e dichiarazioni di Padoa-Schioppa, che non li hanno affatto rassicurati. «Sarebbe il caso - dichiara Fabrizio Solari segretario generale della Filt Cgil - che si aprisse un tavolo. C´è anche un problema tutto politico: l´eventuale privatizzazione di parte delle tratte. Nessuno ha mai detto quali vanno liberalizzate, i privati saranno interessati solo ai percorsi più redditizi e gli altri?». Mercoledì 18 aprile, per motivi di rinnovo contrattuale, saranno invece i lavoratori di terra di Alitalia a incrociare le braccia, a meno che lunedì nell´incontro azienda-sindacati non si trovi un accordo. Sul piede di guerra anche i gestori delle pompe di benzina, insoddisfatti del tavolo di confronto aperto dal ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani sul processo di liberalizzazione nella distribuzione dei carburanti.