FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3869615
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica: Gli immigrati: "Uomini come voi"

Repubblica: Gli immigrati: "Uomini come voi"

Gad Lerner

02/03/2010
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

Con 4,3 milioni di stranieri residenti la folla ha mostrato un movimento da non sottovalutare
Non vanno lasciati soli nella piazza perché ai sorrisi si sostituiranno gli sguardi torvi

Per quanto esigua, rispetto alla popolazione di 4,3 milioni di stranieri residenti nella penisola, la folla dei manifestanti ha rivelato la nascita di un nuovo movimento che sarebbe irresponsabile sottovalutare. Perché, se il malcontento rimanesse inascoltato, l´associazionismo degli immigrati potrebbe svilupparsi in forma contrapposta e separata alla democrazia in cui reclama di venire incluso.
Quando migliaia di palloncini gialli si sono levati in volo su piazza del Duomo a Milano, coprendo il maxischermo in cui sfilavano elegantissime le modelle straniere, il sagrato era invaso di badanti e fattorini, coi loro bimbi che mostravano un semplice cartello: "Siamo nati qui, vogliamo la cittadinanza". A Roma cancellavano le scritte ostili sui palazzi. A Napoli marciavano così numerosi da stupire i passanti: da dove spuntano tutti questi stranieri?
Se è bastata la suggestione velleitaria di "24h senza di noi", la sfida impossibile di uno sciopero degli immigrati, per dare consistenza numerica a un´iniziativa spontanea quasi del tutto priva di supporti organizzativi, vuol dire che c´era un vuoto da riempire. Non gli corrisponde, è vero, uno spazio politico redditizio: la difesa dei diritti degli stranieri in Italia continua a essere valutata un pessimo affare elettorale, come rivela anche la riluttanza del Partito democratico finora pochissimo interessato a dare loro visibilità pubblica nelle sue strutture. Ma come non rendersi conto che le buone ragioni degli immigrati, contro una burocrazia sollecitata dal centrodestra a rendergli la vita difficile, potrebbero tradursi in rivolta se si continua a ignorarle?
Ieri hanno cantato e ballato per le strade, stupiti loro stessi nel riconoscersi movimento nascente. Ma domani? Per quanto tempo ancora potremo impiegarli con paghe inferiori, costretti spesso nell´irregolarità del lavoro nero, lanciando contemporaneamente proclami allarmistici contro l´«invasione degli stranieri»?
È significativo che attestati di rispetto e comprensione nella prima giornata di protesta degli immigrati siano giunti da associazioni imprenditoriali di categoria: la Camera nazionale dell´Artigianato che ricorda come il 9,5% del Pil sia legato direttamente o indirettamente al lavoro degli stranieri; e la Coldiretti che lamenta il ritardo del decreto flussi per gli stagionali agricoli, da cui dipende il 10% dei raccolti nelle campagne italiane.
Riconoscerli solo come manodopera, però, non esaurisce la dimensione di umanità che tante famiglie, scolaresche, comunità di cura vivono nel rapporto personale con il loro singolo straniero, disabituate tuttora a vederlo partecipe di una collettività. A lui danno un nome, ne condividono le emozioni, lo adottano. L´«insieme straniero» resta invece folla anonima, estranea, minacciosa.
Ieri questa folla ci si è presentata affermando con esemplare civiltà: "Siamo uomini e donne come voi". Ma questo è il pericolo, se gli stranieri continueranno a scendere in piazza da soli, dopo che ieri ci hanno preso gusto: che il sorriso della prima volta, incompreso nella separazione dei passanti, trasmuti in sguardi torvi. Una società armoniosa, in grado di condividere i medesimi ideali di giustizia sociale, non può fondarsi sul braccio di ferro tra comunità straniere e maggioranza italiana. Ha bisogno di immigrati bene inseriti nelle strutture di rappresentanza democratiche. Deve aspirare a una cittadinanza comune.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL