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Repubblica-Genova-Test contestati, scattano le ispezioni

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19/04/2005
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la Repubblica

Pagina VII - Genova
Progetto "Invalsi": da ieri anche Massara sta incontrando i capi di istituto delle quattro provincie liguri
Test contestati, scattano le ispezioni
Già nelle scuole i funzionari della direzione regionale
"Lo scopo è solo quello di controllare che le prove siano svolte correttamente"
GIUSEPPE FILETTO


IL MINISTRO ha dato l'input, ha disposto che i test di valutazione Invalsi siano espletati da tutti gli insegnanti. E lui, Attilio Massara, il direttore scolastico regionale, fedelissimo allo Stato, non ha avuto un attimo di esitazione nel far rispettare la legge. Ha spedito tre ispettori, Manlio Erta, Anna Maria Artiaco e Raffaele Pentimalli, a setacciare le scuole della Liguria. Inoltre, ha rinforzato la squadra con altrettanti funzionari dei 4 Uffici Scolastici Provinciali (gli ex Provveditorati agli Studi).
Non è bastato: da ieri Massara e lo stesso Pentimalli (è anche referente per l'Invalsi, acronimo che sta per Istituto Nazionale di Valutazione del Sistema Scolastico) hanno iniziato il giro della regione. Ieri mattina all'istituto tecnico Ruffini di Imperia hanno incontrato i dirigenti scolastici ed i presidi di questa provincia; nel pomeriggio alla direzione scolastica "Colombo" di Savona. Domani andranno al "Nautico" di La Spezia e giovedì al "Cassini" di Genova.
"Lo scopo è di controllare che le prove di valutazione siano svolte correttamente", spiega lo stesso Massara. Anche se il direttore scolastico regionale preferisce non parlare di "controllo". La sostanza non cambia. Le ispezioni sono mosse dal rifiuto di diversi maestri dal "somministrare" (termine coniato dallo stesso ministro Letizia Moratti) i test agli studenti. "Non voglio ipotizzare che vi sia un rigetto da parte degli insegnanti - precisa - anche perché il sistema di valutazione rientra tra i loro compiti. Non farlo equivale alla rinuncia di entrare in classe".
Comunque, cosa devono aspettarsi i docenti "disobbedienti"? "Spetta ai dirigenti scolastici far rispettare la legge - risponde Massara, dribblando la domanda - a loro sono assegnati i poteri sui procedimenti disciplinari". E in cosa incorrono i genitori che in questi giorni spediscono diffide ai maestri ed ai capi di istituto?
Ieri scadeva il termine per l'ultimazione delle prove e per la consegna delle schede ai direttori, che poi devono inoltrarle all'Invalsi. Il Ministero, poi, le utilizzerà per la valutazione dei docenti e delle scuole. Buona parte degli insegnanti, però, non le ha ancora distribuite. "Ci sono degli impedimenti - ammette il direttore scolastico regionale - ma non saremo fiscali verso i ritardatari, concederemo uno slittamento dei termini". A Milano, invece, l'Ufficio Scolastico Provinciale ha diramato una circolare, ordinando il recupero nelle classi dove durante le prove si sono registrate assenze degli alunni superiori al 90 per cento.
La disobbedienza, che trova adesioni a Genova, è ormai diffusa in tutta Italia: basta consultare il sito internet di "Retescuola. Net", quello del Cesp di Bologna o del coordinamento nazionale per la difesa del tempo pieno. La disobbedienza in ogni forma. Dai docenti che rifiutano la "somministrazione" dei test e accolgono le diffide delle famiglie. Altri che ritengono il sistema di valutazione fuorilegge, perché non previsto dal Piano dell'Offerta Formativa che ciascuna scuola deve stilare prima dell'inizio dell'anno scolastico; ma anche perché alle famiglie non è stato chiesto il consenso informato. Genitori che nel giorno delle prove lasciano i figli a casa.
Nel capoluogo ligure, alla elementare Maria Mazzini di Castelletto, il direttore Mario Tallone ha recepito le diffide, riunendo i bambini in un'altra classe durante le prove. All'Embriaco di via Fieschi sono arrivate 67 diffide, come alle medie Garaventa e Baliano, "Tuttavia - sottolinea Emanuela Massa, presidente del consiglio di istituto - il direttore ha fatto espletare comunque i test. A tutti". Alcuni maestri, però, hanno lasciato ai piccoli studenti la libertà di compilarli o lasciarli in bianco. Diffide anche alla Daneo del Centro Storico, alla "Borsi" e al circolo didattico di Quezzi. Alla "Richeri" di Albaro alcune famiglie sostengono di non essere state informate, mentre Paolo Revello, vicario del direttore, assicura di avere scritto ai genitori l'11 aprile scorso.


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