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Repubblica/Genova: Studenti e precari, stessa battaglia "Nessuno vuol battersi per noi"

L´allarme dei tecnici amministrativi: la maggior parte è a casa dal 31 dicembre

01/03/2009
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la Repubblica

"Siamo noi che andiamo all´università e ci state sbattendo fuori di qui"

RAFFAELE R. RIVERSO

Sembrava l´inaugurazione dell´anno giudiziario: la parola d´ordine è stata una e semplice, forse nostalgica: «Resistenza». La protesta dell´Onda ha fatto il botto. Dovevano rimanere giù nell´atrio di Balbi 5 «a volantinare e fare bordello» e invece quatti quatti si sono accomodati, con casseruole e mestoli, sugli stessi banchi che di lì a poco sarebbero stati occupati dagli ermellini. Quando arriva la Digos a sfollare le cattedre la tensione sale e si diffonde assieme a un inno: «Questa/è l´Onda/che vi travolgerà». I ragazzi sanno che tra poco dovranno lasciare spazio all´inaugurazione del nuovo anno accademico, come lo chiamano loro: «È il classico gioco delle parti - spiega uno dei ragazzi - I digossini eseguono gli ordini che hanno ricevuto e noi esercitiamo il nostro diritto di protestare. La colpa non è loro ma del questore che dovrebbe essere super partes e invece si schiera dalla parte dei baroni». La Digos riesce a buttare tutti fuori a mezzogiorno. La cerimonia sarebbe dovuta cominciare un´ora prima: «Siamo noi quelli che andiamo all´Università e ci state sbattendo fuori», grida una ragazza in faccia al servizio d´ordine. Una volta fuori sembra tutto risolto, ma quando dagli altoparlanti si diffonde la voce del rettore Giacomo Deferrari, l´Onda si imbizzarrisce e comincia a sbattere contro porte e finestre. Gli spintoni con gli agenti della Digos diventano a quel punto un movimento omogeneo che sbatte su un frangiflutti e rimbalza. Si rischia di cadere tutti giù per terra, ma per fortuna non c´è spazio. Solo all´una l´Onda decide di sciogliersi e in corteo il centinaio di ragazzi accorsi scende le scale e si lascia alle spalle via Balbi 5: «Non si è visto nessuno degli altri», è la riflessione di un portavoce. Gli altri sono i giovani del Pd («Noi puntiamo sui contenuti», dicono volantinando) e i ciellini. Assieme all´Onda c´erano, invece, i precari tecnico amministrativi: «La situazione è critica e non è stata risolta: la maggior parte di noi è a casa dal 31 dicembre».

L´eterna lotta tra padri e figli questa volta assume contorni diversi. Ieri mattina nell´aula magna dell´Università di Genova gli studenti rinfacciavano ai togati di stare dalla parte sbagliata. Dalla parte che molti di loro contestavano quando erano studenti. Dall´altro lato gli "irriducibili" hanno bollato i ragazzi dell´Onda come «disinformati». Ma c´era anche tanto imbarazzo. Molti memori del loro passato barricadero si sono defilati. Una preside di Facoltà addirittura arriva a discutere con un agente della Digos: «Non li spinga in questo modo, non è così che si fa», sbuffa la togata. Deferrari, invece, preferisce affidarsi ai numeri: «Sono solo una minoranza».


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