Repubblica-Genova-Senza soldi e senza idee la scuola serve a fare cassa
L'INTERVENTO Senza soldi e senza idee la scuola serve a fare cassa Il primo effetto: cancellato il tempo pieno GAETANO CUOZZO ...
L'INTERVENTO
Senza soldi e senza idee la scuola serve a fare cassa
Il primo effetto: cancellato il tempo pieno
GAETANO CUOZZO
La notizia è di quelle a effetto: la beffa del tempo pieno, colpa della Finanziaria. Ai genitori credo interessi poco a chi accreditare la responsabilità di questo pasticcio. Il risultato è che più di cento posti di insegnanti di scuola elementare in Liguria sono stati tagliati, cinquanta solo a Genova, tradite le legittime aspettative dei genitori. Eppure il Ministro Moratti aveva dato assicurazioni sulla conservazione degli organici, ma non aveva considerato gli effetti della finanziaria, così non sono valse a nulla le imponenti manifestazioni di protesta per la difesa del tempo pieno. Ma questa non è la sola cattiva notizia. Enrico Panini il segretario generale della Cgil Scuola ci fa sapere che dovremo dire addio alle centomila assunzioni previste dalla legge 143 approvata lo scorso giugno con voto unanime in Parlamento. Il Ministro Giovanardi ha comunicato che non ci sono risorse. Anche in questo caso il Ministro Moratti non c'entra e chissà se avrà qualche voce in capitolo nella prossima finanziaria. Tra qualche giorno lo sapremo. Ma a chi mostra meraviglia, ricordo che questo governo liberista ritiene che le spese per i servizi pubblici, come la sanità, l'assistenza, la scuola, sono uno spreco, meglio privatizzare, chi ha i soldi si pagherà le prestazioni e chi non ne ha si dovrà accontentare dei "servizi minimi".
Quindi altro che investimenti e progetto qualità, sulla scuola bisogna fare cassa e la così detta riforma Moratti non è altro che una massiccia operazione di "razionalizzazione". Fare cassa significa non solo sottrarre risorse ad un servizio pubblico fondamentale per il futuro dei nostri ragazzi, ma anche utilizzare la scuola come efficace discriminante sociale. E' coerente con questo obbiettivo il Ministro Moratti: cancella il tempo pieno e il tempo prolungato, riduce il tempo scuola, riduce all'osso i finanziamenti alle scuole autonome, riporta a 13 anni l'obbligo scolastico, istituisce il doppio canale dopo l'obbligo, quello dei licei e quello del sistema professionale, costringendo i nostri ragazzi ad una precoce scelta di vita. Non si risparmia nel fare propaganda al suo disegno che spaccia per la prima riforma organica dopo quella di Giuseppe Gentile, utilizza tutti i mezzi di informazione, manda opuscoli e diari a tutto il mondo con la reclame del prodotto, ma i risultati sono scarsi. I genitori protestano, i sindacati la contestano, il personale della scuola resiste e allora bisogna intervenire energicamente. Ordine al capo dipartimento del Ministero di usare le maniere dure nei confonti dei sottoposti recalcitranti ricordando, soprattutto ai dirigenti scolastici che la loro carriera è nelle mani del Ministro e che lo spoils system, già utilizzato in altra occasione è sempre in vigore.Tutta la mia solidarietà ai dirigenti scolastici, vasi di coccio tra vasi di ferro, abbandonati e costretti a mettere tapulli ad una barca che fa acqua da tutte le parti.
Ma anche il pugno di ferro funziona poco, il cavallo non beve. Allora il Ministro convoca i suoi dirigenti generali e gli ispettori tecnici e li rimprovera dicendo che se la sua riforma non decolla, la colpa è loro, che non sono convincenti, che non sanno vendere la merce, che devono andare porta a porta. Metodi inquietanti, come inquietante è l'episodio, riportato dai giornali, di carabinieri che sarebbero andati in una scuola di Roma per accertare se qualche insegnante era contrario alla riforma. Perché questa visita improvvisa e irrituale? Chi li ha chiamati? Mistero.