Repubblica-Genova-Scuole tecniche, caccia allo studente

LA SCUOLA AL VIA
Parte un anno scolastico atipico, con gli istituti professionali in durissima crisi: una task force per cercare di recuperare iscritti
Scuole tecniche, caccia allo studente
L'emorragia di iscritti piega gli Itis, il Calvino perde tre sezioni
RAFFAELLA GRIGGI

Una task force per salvare gli istituti tecnici e professionali. Per bloccare quell'emorragia che in un solo anno ha fatto perdere più di 700 studenti nella sola provincia di Genova. Il preside dell'Itis Giorgi-Gastaldi, Nicolò Scialfa, sta mettendo a punto una strategia per le scuole che la Riforma Moratti colloca in una situazione di incertezza. Passeranno sotto la Regione? Che fine faranno? Sono alcuni degli interrogativi che dovranno porsi rappresentanti politici, istituzionali e di grandi aziende tra qualche settimana, a fronte del calo di iscrizioni che ha colpito l'intero settore. E se il Giorgi di via Timavo ha retto, in leggera controtendenza rispetto agli altri istituti, le aule della sede decentrata di via Dino Col (Gastaldi) ad esempio si sono svuotate di una quindicina di alunni rispetto allo scorso anno. Non è tanto, ma un chiaro segnale.
Il crollo, a favore dei licei, secondo i prof è dovuto alla paura, ai dubbi sul destino di queste scuole; soprattutto alla mancanza di informazione sulla nuova legge, che inevitabilmente causa disorientamento alle famiglie. "Ci vorrebbe chiarezza dal Ministero dell'Istruzione - dice Scialfa - La preparazione negli Itis non è inferiore a quella dei licei e permette di accedere ugualmente all'Università, qualora gli studenti lo volessero. Sia chiaro, non deve essere una guerra tra scuole, ma non dimentichiamo che l'inserimento nel mondo del lavoro, per quanto ci riguarda, è il più rapido che ci sia. I nostri diplomati vanno a posto in mezz'ora".
Chi ha subìto un netto calo di iscrizioni è invece l'Italo Calvino di Sestri Ponente, dove addirittura le "prime" sono "dimagrite" di tre classi. Tra gli istituti pare sia scattata una sorta di contrattacco al declassamento a cui sono sottoposti, e nello stesso tempo il tam-tam ha messo in moto una specie di lobby tra i presidi.
I capi di istituto, però, cercano consensi tra le famiglie. Tanto che per affrontare il problema al Giorgi-Gastaldi, questa mattina, i ragazzi che iniziano la carriera scolastica entreranno in classe con i genitori. Appunto su richiesta della presidenza, proprio per illustrare il programma di studio, le prospettive di lavoro e le possibilità che offre l'istituto". Ed a proposito di orientamento, quello che si prende dal terzo anno, i rami meccanici e chimici sono i meno appetiti. "Ne avessimo di chimici - sbotta la professoressa Isabella Avanzino, vice preside del Giorgi-Gastaldi - Le aziende ci richiedono più che altro loro. Per fortuna, adesso troviamo alleati anche in Confindustria".
Se il numero degli aspiranti tecnici e periti è in drastica picchiata, aumentano studenti extracomunitari, per lo più iscritti in scuole con indirizzo professionale. Tanto che per la prima volta nell'orario settimanale delle lezioni sono stati inseriti corsi di italiano tenuti da docenti di lettere, inglese e chimica "perché gli studenti imparino la terminologia specifica". E' il caso del Giorgi - Gastaldi, ma soprattutto dell'Alberghiero Bergese. In quest'ultimo istituto professionale su ottocento studenti quasi la metà è di origine sudamericana. "Il trenta, quaranta per cento è ecuadoriana. Ma ci sono anche tre cinesi", dicono dalla segreteria.