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Repubblica-Genova-NON METTETE I CAPITANI IN LIQUIDAZIONE

NON METTETE I CAPITANI IN LIQUIDAZIONE La scelta della Moratti scontenta studenti e operatori ...

26/01/2005
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la Repubblica

NON METTETE I CAPITANI IN LIQUIDAZIONE
La scelta della Moratti scontenta studenti e operatori


Infatti, se questa prospettiva ha un senso per la nautica da diporto o il piccolo cabotaggio, essa non può valere per la marina mercantile, il cui mercato del lavoro non è solo nazionale ma addirittura mondiale, dove internazionali sono le certificazioni e gli standard professionali richiesti a tutto il suo personale e dove persino la lingua ufficiale è l'inglese.
Se si guarda agli ufficiali, la situazione si prospetta ancora più grave vista l'intenzione del Ministro. Negli istituti nautici gli ufficiali della marina mercantile ricevono quella cultura generale e quella preparazione tecnica che sono propedeutiche all'acquisizione dei titoli professionalizzanti e all'imbarco come allievi ufficiali, requisiti di legge per accedere alla carriera di comandante di nave. Con la riforma si prospetterebbe invece la situazione per cui alla carriera di ufficiale si accederebbe o da un percorso di formazione professionale definito regionalmente, privo perciò di quelle basi culturali e tecniche uniformi indispensabili al moderno ufficiale, o attraverso un percorso post diploma o universitario destinato però a giovani completamente digiuni di competenze ed esperienze marinare.
I cantieri italiani e di tutto il mondo si apprestano a varare nei prossimi anni centinaia di nuove navi da carico e da crociera in un contesto di incremento del contributo dell'economia marittima al Pil nazionale e europeo e in cui il trasporto marittimo conferma il suo ruolo strategico nello sviluppo e nel riequilibrio dei mercati. Cresce perciò la domanda di ufficiali qualificati da parte degli armatori. D'altro canto persiste la crisi di vocazioni dei giovani per una professione molto impegnativa e di sacrificio anche se ricca di soddisfazioni e di futuro. Di fronte a questo, invece di rinnovare l'immagine del lavoro marittimo e investire nell'ammodernamento della formazione, come ci chiede l'Unione Europea preoccupata della sicurezza dei trasporti, della concorrenza di personale extracomunitario meno qualificato, e del declassamento della nostra tradizione marinara, invece di sostenere con finanziamenti e strutture i diplomati nautici per ottenere le certificazioni internazionali e gli armatori per ospitarli a bordo come allievi ufficiali, il Ministro Moratti fa la scelta di non scegliere: inventa un Liceo tecnologico ad indirizzo trasporti in cui il mare diventa una materia opzionale per poche ore alla settimana, che non accontenta nessuno, né tra gli allievi, né tra gli operatori scolastici, né tra le associazioni imprenditoriali e i sindacati.
La Provincia di Genova non assisterà in silenzio alla liquidazione dell'istruzione nautica e della cultura tecnico-marittima dall'ordinamento statale, in coerenza con quanto già stiamo facendo: investendo in una nuova prestigiosa sede dell'Istituto Tecnico Nautico San Giorgio in Darsena e, d'intesa con la Capitaneria di porto e le rappresentanze categoriali e sindacali, in una Accademia nazionale a Genova che dia finalmente agli allievi ufficiali la possibilità di acquisire la professionalità e l'esperienza richieste dalle norme internazionali e dagli armatori italiani come fattore strategico di sviluppo e perciò di ricchezza per tutta la nazione.
Oggi stesso invierò una lettera al Ministro Moratti per chiedere un incontro urgente a cui voglio partecipare insieme a tutte le "Province di mare", dove hanno sede gli istituti nautici eredi di una tradizione plurisecolare e che ha fornito e tuttora fornisce alla flotta italiana e internazionale gli ufficiali considerati unanimemente tra i migliori del mondo. Chiederò con forza che l'istruzione tecnica nautica sia confermata, aggiornata e potenziata, nel nuovo ordinamento della scuola superiore. Sono certo che avremo dalla nostra parte le parti sociali, le imprese, e tutti quei giovani e quelle famiglie che nel mare vedono, e ancora più vedranno grazie ad una avveduta riforma, una preziosa risorsa occupazionale sulla nave prima e a terra poi.
alessandro repetto


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