FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3827111
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica/Genova: Niente supplenti, alunni davanti alla tv

Repubblica/Genova: Niente supplenti, alunni davanti alla tv

Invito della direzione scolastica regionale a tutti i presidi: "Fate ricorso alle sostituzioni solo in casi estremamente gravi"

08/11/2006
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

Diktat agli istituti: risparmiate. E reclutare un prof diventa un´impresa
Davanti all´emergenza poche possibilità: dividere i ragazzi o parcheggiarli
La prassi è quella di non rimpiazzare chi si assenta soltanto per pochi giorni
GIUSEPPE FILETTO


IL SUPPLENTE non arriva in classe perché mancano i soldi per pagarlo. Così, presidi e direttori sono costretti a mettere insieme più classi, a parcheggiare gli alunni in palestra o in sala video, a dividerli nelle altre aule, a "precettare" maestri e professori liberi da impegni didattici. Capi di istituto talvolta obbligati a sostituire, di persona, i docenti assenti. Chi risparmia di più, è più bravo. Per assenze di un´ora, qualche volta si ricorre alla vigilanza da parte del bidello. D´altra parte il diktat della Direzione Scolastica Regionale è chiaro: risparmiare 3 milioni di euro che la Finanziaria del 2006 (approvata nel 2005) ha tagliato alla Liguria. Più di 50 milioni di euro spesi ogni anno dalle scuole di tutta Italia e cancellati dal Governo Berlusconi.
«A fronte dei 12 milioni di euro che la nostra regione aveva come dotazione dell´anno precedente, ci siamo ritrovati con circa 9 milioni - spiega Ambrogio Delfino, braccio destro del direttore scolastico regionale Attilio Massara - tutto questo, inevitabilmente, comporta una razionalizzazione di natura organizzativa interna alle scuole, tali da ridurre al minimo la spesa». Da Via Assarotti è partito l´invito agli Uffici Scolastici Provinciali (gli ex Provveditorati) a diramare circolari, atte a consigliare ai capi di istituto "il ricorso alle sostituzioni solo in casi estremamente gravi".
Le supplenze brevi, pagate dai presidi, hanno un peso immediato sulle casse di ciascuna scuola. «Così, per assenze non superiori ai 2 utilizziamo le ore aggiuntive degli insegnanti presenti - spiega Angelo Capizzi, capo della direzione didattica Cantore di Sampierdarena -: consente all´amministrazione il minor costo rispetto a chiamare un supplente da fuori».
Il problema delle supplenze più sentito alle elementari e alle medie, dove i direttori sono obbligati a chiamare un sostituto anche per un giorno, è meno grave nelle superiori. Qui la normativa impone che si chiami dopo 10 giorni di assenza. «Non abbiamo problemi di budget - confessa Benedetto Montanari, preside dell´istituto Majorana di Molassana - ma il vero problema è trovare un supplente». Cosa diversa, invece, sono le supplenze lunghe: «Se incappi su un paio di assenze di una certa entità, vai incontro a grossi problemi finanziari», sottolinea Montanari.
La questione supplenze brevi diventa vera e propria emergenza. Le organizzazioni sindacali, di fronte alle difficoltà, alzano il tono della protesta. Scrivono Cgil, Cisl, Uil e Snals: "Pur convenendo sul fatto che la sostituzione è rimessa dalle norme vigenti alla valutazione del dirigente scolastico, riteniamo che nell´ambito di tale responsabile valutazione non possano non essere violate le disposizioni contrattuali, la salvaguardia della qualità del servizio e la prevenzione delle situazioni di rischio".


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL