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Repubblica-Genova-Moratti, passerella in zona rossa

Blitz del questore, piazza De Ferrari chiusa a sorpresa per la firma dell'accordo sull'Iit. Come nei giorni del G8 Moratti, passerella in zona rossa Centro bloccato per timori di cont...

17/02/2004
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la Repubblica

Blitz del questore, piazza De Ferrari chiusa a sorpresa per la firma dell'accordo sull'Iit. Come nei giorni del G8
Moratti, passerella in zona rossa
Centro bloccato per timori di contestazione al ministro
I manifestanti ottengono un incontro ma a riceverli trovano solo il portavoce
Tre cordoni di agenti per quattrocento mamme e bambini con palloncini colorati
GIUSEPPE FILETTO


"SI PUÒ anche non essere d'accordo, ma dal punto di vista militare quella di oggi è un'operazione ben riuscita", dice a fine mattinata un funzionario del servizio di sicurezza. Già, il centro di Genova blindato, presidiato da 120 poliziotti e carabinieri, decine di furgoni e fuoristrada, artificieri, Digos al completo; perfino le squadre dell'Antiterrorismo. Ieri.
La città si sveglia con la "zona rossa", come nel luglio del 2001, durante il G8. Uno, due, anche tre cordoni di agenti a sbarrare tutti gli accessi a piazza De Ferrari. Militarizzata per i ministri Giulio Tremonti e Letizia Moratti, arrivati con 38 auto blu, a firmare il decreto di assegnazione dell'Istituto Italiano delle Tecnologie al capoluogo ligure. "Per quattro mamme e due palloncini - sbotta la parlamentare Roberta Pinotti - ma di cos'hanno paura i ministri? Di incontrare la gente?". Non passano neppure dai "varchi", i tanti genovesi che devono raggiungere gli uffici, il posto di lavoro. Come Eugenio Musso, gestore del bar interno a Palazzo Ducale. "Abbiate pazienza - rispondono i carabinieri in tenuta antisommossa - ma abbiamo ricevuto ordini tassativi". "Ci hanno identificati, ma questo non ci preoccupa - dichiara Norta Bertulacelli - è invece preoccupante quanto accaduto oggi".
I circa quattrocento genitori, insegnanti e studenti arrivati in centro alle nove, per far conoscere a Letizia Moratti cosa pensano della riforma, rimangono imprigionati nella "riserva indiana" di piazza Matteotti. "De Ferrari ci è stata negata - sottolinea Sandra Monetti, del coordinamento della elementare Daneo - ma non immaginavamo che la chiudessero". È stato sbarrato dall'interno il grande portone grigio del Ducale, affacciato su piazza Matteotti.
Il "forte" è inespugnabile. "Misure sproporzionate e discutibili, che hanno messo in seria difficoltà le stesse forze di polizia", scrivono in una lettera, a fine giornata, i deputati della Quercia. Roberta Pinotti, Claudio Burlando, Graziano Mazzarello, Grazia Labate e Carlo Rognoni interrogano il ministro dell'Interno per sapere "se esistano direttive del ministero che impongano misure eccezionali di ordine pubblico nel caso di manifestazioni alla presenza dei ministri dell'attuale governo".
Bastano gli striscioni delle "Scuole Pre-Occupate", i palloncini colorati, una decina di genitori ed insegnanti con il lutto al braccio per la fine della scuola pubblica e qualche disobbediente a creare tanta apprensione, tali misure di sicurezza? Volute dal questore Oscar Fioriolli, per evitare qualunque tipo di incidenti. "Ormai fa parte del cerimoniale della Moratti - osserva Claudio Burlando -: non incontrare la gente, per non sentire le ragioni; trattare un po' di ragazzi come terroristi". Tanto che alla richiesta di incontro, avanzata dal coordinamento, il Ministro dell'Istruzione e della Ricerca Universitaria, blindato al quinto piano della Regione, al massimo concede il suo portavoce, Roberto Pesenti. Al piano terra del palazzo, Giovanna Massola (una mamma della "D'Eramo") e Paola Ciucci (della Mazzini di Castelletto) gli consegnano il documento, ricevendo in cambio la promessa di portarlo a Letizia Moratti.
La tensione sale quando, alle 10.40, la delegazione di ministri (nel frattempo si è aggiunto anche Claudio Scajola) attraversa la piazza e si dirige verso Palazzo Ducale: fischi qualche spintone da parte dei disobbedienti all'indirizzo di agenti e carabinieri. Solo gli slogan scavalcano i cordoni della sicurezza. "La Moratti dovrebbe vergognarsi - sentenzia Antonio Guida, un manifestante di una certa età - ha mobilitato centinaia di agenti, sottraendoli al contrasto della criminalità".


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