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Repubblica-Genova-Ma non è un optional

Ma non è un optional Una lettera aperta al Ministro dell'Istruzione On. Letizia Moratti, contiene alcune considerazioni sulla bozza di riforma in cui si dimezzano le ore settimanali di Ed...

15/03/2005
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la Repubblica

Ma non è un optional
Una lettera aperta al Ministro dell'Istruzione On. Letizia Moratti, contiene alcune considerazioni sulla bozza di riforma in cui si dimezzano le ore settimanali di Educazione Fisica scolastica da due (che erano già poche) ad una. Tale lettera, pervenuta da Fulvio Rapetti del liceo classico Doria, è stata approvata il 7 marzo 2005 da 110 insegnanti del Comitato Insegnanti di Educazione Fisica di Genova in rappresentanza di 48 scuole di Genova e provincia. La loro voce si aggiunge a quella dei colleghi italiani ed europei. Nonostante gli inviti all'educazione alla salute provenienti da tutto l'arco costituzionale, le ore di EF praticate per settimana dagli studenti italiani sono: nessuna (!) nelle scuole elementari, 2 nelle medie, 2 (per adesso) nelle superiori. Con la riforma si riduce il tutto, causando un ulteriore scadimento di un servizio già abbastanza scarso. Da una media elaborata su 14 paesi europei (dati EUPEA), si praticano 2,8 h di EF nelle scuole primarie, 2,6 nelle scuole secondarie e 2,6 nelle scuole superiori!
Dunque, di fronte alla preoccupante epidemia di "bambini obesi", segnalata da Alberto Ferrando, a nome dei pediatri Liguri, la scuola invita i loro genitori a cavarsela da sé. Chi può pagare li iscriverà ad uno dei vari club. Ma dal momento che anche pochi euro contano per finire il mese, chi invece, insegnante, impiegato, militare, operaio, rischia di scivolare verso quei 897 Euro mensili che sono "povertà", dovrà tagliare il superfluo. E cosa c'è di più superfluo della ginnastica di un bambino?
Così la scuola educa a pensare l'educazione fisica ancora meno importante. Chi sbaglia continuerà a sbagliare. Dal punto di vista sanitario, infatti, non c'è nulla di più costoso della mancanza di educazione fisica durante lo sviluppo. Se lasciamo che i bimbi s'ammazzino di TV, telefonini e video giochi, avremo adulti malati, obesi, diabetici ed artritici in numero tale che non basteranno i soldi di un PIL alla cinese, per sostenerne il carico.
Ma quanto è miope questa politica? Oppure non di miopia si tratta, ma di pragmatismo? Tra vent'anni nessuno degli attuali politici sarà ancora in piedi (per fortuna!) e chi pagherà i danni ed affronterà i problemi delle scelte di oggi, saranno altri. "Se la caveranno!", pare sia la posizione di chi governa. E certo dovranno cavarsela figli e nipoti, vista l'aria che tira. Per quanto ci riguarda, invece, proviamo a ribadire:
1- l'educazione fisica seria è necessaria in ambiente scolastico, dove deve diventare una materia associata a dietologia, scelta di comportamenti ed abitudini di vita, studio dell'ambiente ecc. Materia, cioè, capace di educare alla prevenzione delle malattie.
2- Quanto scrivono gli insegnanti genovesi, è da considerare con grande attenzione. Siamo stufi di politici interessati al contingente ed incapaci di fare "politica", che significa leadership, cioè (in italiano): "guardare lontano, verso l'interesse comune".
3- I bambini che non sono educati a conoscere il proprio corpo, (limiti, difetti, pregi, possibilità), tendono a non rispettarlo ed assumono rischi, senza capire quanto è potenzialmente devastante, come alcool e droghe. L'educazione fisica è essenziale ad acquisire tale tipo di conoscenze.
4- Come dice l'andrologo genovese Prof. De Rose, il testosterone è ormone essenziale non solo a giovani ed anziani, ma anche alle donne. Quando è elevato, bisogna trovar modo di dargli sfogo con l'attività fisica; quando è troppo basso, bene curare l'attività fisica per dargli modo di aumentare e mantener sani muscoli ed ossa.
Un futuro fatto di anziani depressi e soli e bambini rimpinzati di merendine, grassi da far pietà, costa moltissimo alla sanità pubblica. Sarà così triste anche per gli altri, che chi ha decretato la riduzione dell'educazione fisica nelle scuole, mentre doveva semmai aumentarne il rilievo, va punito con un voto contrario. Almeno questo!


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