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Repubblica/Genova: La pensione è un rebus scatta l´esodo dalla scuola

Timore di una modifica della legge, chi può abbandona la cattedra

30/08/2006
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la Repubblica

Oltre cinquecento insegnanti lasciano

Turnover da record, molte classi si ritroveranno con docenti tutti nuovi
GIUSEPPE FILETTO

UN ADDIO "costretto", ma da esodo. Per 512 insegnanti e impiegati, delle scuole della provincia di Genova, domani è l´ultimo giorno. Da venerdì saranno ufficialmente in pensione, collocati a riposo da una legge che, per l´ultimo anno, consente al personale dello Stato di arrivarci con 35 anni di contribuzione, e 57 di età.
Un addio sofferto per tanti insegnanti, presidi e dipendenti della scuola statale che avrebbero voluto fermarsi ancora qualche anno. Una fuga di così rilevanti proporzioni non si verificava da almeno 10 anni. «Non accadeva dal ´96 - dice Gigliola Fabrini, funzionario dell´ufficio Pensioni - da quando entrò in vigore la legge 335, che equiparava i dipendenti statali a quelli del privato, cancellando così la possibilità di andare in pensione con 20 anni di servizio». Quell´anno, ricordato come il più stravolgente per il sistema pensionistico, in 800 scapparono dalle scuole genovesi. Gli anni seguenti sono stati di "quasi normalità". Con una media di 100 pensionamenti ad ogni anno scolastico.
Adesso, è quasi raddoppiato il numero di professori, di segretari, collaboratori e bidelli che hanno chiesto di essere collocati a riposo. Con un incremento del cento per cento. Il primo settembre del 2005 lasciarono in 300. Da dopodomani, in provincia di Genova, andranno via 310 docenti delle medie e delle superiori, altri 99 insegnanti delle elementari e delle materne, novantacinque impiegati, più 9 dirigenti scolastici (presidi e direttori).
Cambiano i professori e diverse classi (come al liceo D´Oria) si troveranno a fare i conti con un corpo docente tutto rinnovato, con un inevitabile stravolgimento dell´assetto didattico, tale da provocare le proteste di genitori e studenti. «Il peggio dovrà arrivare nel 2007 - avverte Bruno Belgini, dello Snals, il sindacato autonomo della scuola - ci aspettiamo il boom di richieste di pensionamento per il prossimo gennaio, quando il resto di docenti e non docenti avrà maturato il diritto e lascerà entro il 31 agosto».
Molti hanno atteso il nuovo Governo di centrosinistra, sperando in una retromarcia o, comunque, in una virata rispetto alle scelte di Berlusconi. «Dal 2008 entrerà in vigore la riforma che dovrebbe coprire fino al 2014 - precisa Belgini - ma la paura di rimanere bloccati, di vedersi sottrarre o cancellare i requisiti già acquisiti, è troppo forte». Dal gennaio del 2008 l´età pensionabile salirà a 60 anni ed i contributi a 40. Si teme però un´altra modifica e il silenzio calato sull´argomento da parte di Prodi fa riflettere. Confusione e incertezza, tanto che in tutta Italia ventimila insegnanti hanno presentato domanda di collocamento a riposo.


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