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Repubblica/Genova: "La classe dei bocciati va abolita"

Il direttore regionale chiede alla preside di ritirare l´iniziativa

01/11/2007
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la Repubblica

Ma la numero uno dell´istituto Gastaldi, Elsa Cirlini, nonostante le proteste dei docenti, difende la decisione e rilancia la proposta

Massara attende la relazione dell´ispettore ministeriale, ma ha già preso la decisione
Problema burocratico Troppo pochi quattordici alunni, ne servirebbe uno in più

GIUSEPPE FILETTO

«Quella classe di tutti bocciati non può continuare a esistere, perciò chiedo soluzioni in tempi brevissimi». Stringate parole del direttore scolastico regionale, per far sapere alla preside del "Gastaldi-Giorgi" di cambiare rotta, di cancellare la prima "D", considerata "la classe degli asini", di emarginati, composta da 14 ragazzi, tutti respinti lo scorso anno. Poche battute di Attilio Massara per far sapere le sue intenzioni e, soprattutto, quelle del ministro Beppe Fioroni.
Cambiare non sarà facile, a due mesi dall´avvio dell´anno scolastico: con le classi formate, i programmi iniziati, gli insegnanti nominati. «Ci sono aspetti tecnici di non facile soluzione - spiega il direttore scolastico regionale - dobbiamo studiare come fare una classe mista o distribuire gli studenti nelle altre sezioni». Qualunque soluzione è brutta, dicono gli insegnanti (in collegio docenti hanno deciso di non far trapelare nulla): spostare i 14 ragazzi in altre classi o riformare ex novo tutte le prime sarebbe comunque un altro pasticcio.
Il direttore attende le relazioni dell´ispettore ministeriale. Agostino Pittaluga da due giorni legge verbali, spulcia documenti, "studia le carte". Ieri ha scovato un altro guaio: «Aldilà del fatto che non si possono concentrare i bocciati nella stessa aula - sottolinea Massara - le classi di 14 alunni sono fuorilegge; la normativa ministeriale vieta la formazione con un numero inferiore a 15. Vi sono responsabilità contabili».
Di fronte a tutto ciò il Ministro, che ha disposto l´ispezione, cosa pensa di fare? «Aspettiamo le relazioni - fa sapere Fioroni attraverso il suo portavoce, Tiziana Ragni - dopodiché, il Ministro, come dimostra, non parla, ma agisce».
Elsa Cirlini, però, è un muro di gomma. Cocciuta anche davanti ad un collegio docenti che, all´unanimità, ha votato un documento di disapprovazione della classe per soli ripetenti, gran parte figli di immigrati latino-americani. Lei ribatte, punto su punto: «Quei ragazzi, seguendo i programmi della prima e della seconda, possono recuperare l´anno perduto, passare in terza attraverso un esame di idoneità». La preside difende la sua scelta. Anche nei confronti del direttore regionale e delle motivazioni avanzate da Mario Giacomo Dutto, braccio destro del ministro Beppe Fioroni. Il direttore generale dell´Istruzione definisce l´iniziativa "quantomeno discriminante".
La preside, già contestata negli scorsi anni, respinge con vigore le accuse di avere creato un ghetto. «Il problema è a monte - spiega - questi ragazzi in altre classi sarebbero rimasti sempre indietro, avrebbero avuto chiasso intorno, invece hanno bisogno di quiete e di aiuti. Possono trovare questo in una classe piccola».
Il cataclisma mediatico, ma soprattutto istituzionale, che l´ha travolta, non turba più di tanto Elsa Cirlini, convinta di portare avanti una sana battaglia. «I giornali fanno bene ad agitare un problema, di discutere i casi difficili della scuola italiana, di quanti non ce la fanno - sottolinea, con flemma disarmante - la scuola pubblica deve fare ciò che la società si aspetta, altrimenti gli studenti finiscono nelle scuole private». Di fronte agli "avvertimenti" di Massara e di Dutto, risponde: «Aspetto che qualcuno venga a chiedermi quali sono le problematiche all´interno della mia scuola, poi si vedrà...».


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