Repubblica-Genova-La beffa del tempo pieno tagliati cinquanta insegnanti
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Elementari, da 5 rientri alla settimana a 3 uscite anticipate: "Colpa della Finanziaria"
La beffa del tempo pieno tagliati cinquanta insegnanti
GIUSEPPE FILETTO
QUELLO che quest'anno non ha potuto la Riforma-Moratti, lo ha fatto la Finanziaria, con il taglio di 50 insegnanti di scuola elementare nella sola provincia di Genova. Quasi in sordina, ha costretto i direttori didattici a rivedere l'organizzazione del lavoro, conseguentemente a ridurre il tempo-scuola in tante classi, che di colpo si sono ritrovate non più a 40 ore settimanali, ma a 39 e 38; non più con cinque rientri pomeridiani la settimana, ma con due ed addirittura con tre uscite anticipate. "È tutto veritiero - ammette al telefono Attilio Massara, direttore scolastico regionale - ma è un discorso molto complesso, da affrontare delicatamente, non posso farlo sul treno, mentre viaggio?Le dispiace se ne parliamo domani?".
"E dire che il Ministro aveva promesso che quest'anno scolastico non sarebbe cambiato nulla - sentenzia Stefania Camilloni, genitore, presidente del consiglio di circolo di Voltri - invece, alla elementare D'Albertis un insegnante andato in pensione lo scorso anno scolastico non è stato rimpiazzato, perciò ci ritroviamo con due quinte classi non più con quattro insegnanti, ma con tre, costretti a dividersi da una parte all'altra". Così è, tanto che dalla stessa Direzione Scolastica Regionale non possono fare altro che confermare il dato sui tagli, appunto la riduzione negli organici per la provincia di Genova: lo scorso anno erano 2800, quest'anno 2750. Cinquanta posti quasi tutti coperti dai precari, che quest'anno hanno perso il lavoro (non sono stati riconfermati). Numeri che salgono a livello regionale, diventando 106 in tutta la Liguria, qualcosa come diecimila in tutta Italia. Conseguentemente, ciascun Centro per i Servizi Amministrativi (l'ex Provveditorato agli Studi) si è ritrovato con un organico da mettere a disposizione delle scuole nettamente inferiore a quello dell'anno precedente.
La riduzione degli organici è stata con un decreto emanato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, non dal Miur. Così è: "I genitori hanno iscritto i loro figli nei corsi a tempo pieno o a tempo lungo della scuola pubblica, per poi ritrovarsi, ad anno scolastico già avviato, con due tre uscite anticipate - precisa Paola Ciucci, della scuola elementare Mazzini di corso Firenze - tanto che oggi (ieri per chi legge, ndr) siamo riuniti a scuola per discutere di questa situazione, per cercare un escamotage e permettere a tutti di avere 40 ore di lezioni settimanali".
Da Voltri alla Valpolvecera, da Castelletto a Quarto, dalla Valbisagno a Sestri Levante, sono molteplici i casi di scuole costrette a ridurre il tempo pieno. Nonostante la Riforma-Moratti non sia ufficialmente partita, e la circolare del 28 gennaio scorso abbia ribadito che per il 2004-2005 le classi già avviate andranno ad esaurimento fino alla quinta. Di fatto, però, la riforma è entrata dalla finestra: una cinquantina di classi a tempo pieno, di nuova istituzione, non sono state concesse, tantomeno quelle a tempo prolungato. "È quanto sto cercando di spiegare da mesi - dice Lauro Romagnoli, direttore didattico alla San Giovanni Battista di Sestri Ponente - i tagli sulla spesa pubblica decisi dal Governo alla fine hanno prodotto gli stessi effetti della riforma, confermano alcune cose già comprese nel Decreto-Moratti". Stando a quanto spiega Romagnoli, fino allo scorso anno i direttori didattici attraverso il "tempo prolungato" e un organico destinato a questo, riuscivano a garantire le 40 ore settimanali a tutte le famiglie. Ora non più.
Ai cinquanta maestri rosicchiati dal tempo prolungato, si aggiungono quelli per il sostegno agli alunni handicappati, peraltro non ancora quantificati ed assegnati a livello provinciale. "Ne avevo chiesti quattordici per la mia scuola - dice il direttore della San Giovanni Battista - me ne hanno dati soltanto nove. Anche questo non c'entra nulla con la Riforma-Moratti, ma da qualche parte dovrò togliere?".