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Repubblica-Genova-Istituti tecnici, la grande fuga

La Riforma Moratti spinge tante famiglie ad iscrivere i figli nei licei e nei corsi di formazione professionale Istituti tecnici, la grande fuga "Spariti" almeno settecento studenti d...

03/09/2004
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la Repubblica

La Riforma Moratti spinge tante famiglie ad iscrivere i figli nei licei e nei corsi di formazione professionale
Istituti tecnici, la grande fuga
"Spariti" almeno settecento studenti dalle prime classi
Massolo: "L'incertezza determina la tendenza verso alcuni indirizzi scolastici più sicuri"
Giancarlo Cimoli "Attenti a questa ?licealizzazione': fa mancare periti e quadri aziendali al mercato del lavoro"
GIUSEPPE FILETTO


SI SVUOTANO gli istituti tecnici. In provincia di Genova perdono settecento studenti rispetto allo scorso anno scolastico. La tendenza al ribasso ferisce soprattutto le scuole industriali e commerciali, con una fuga di allievi che solo in parte va a gonfiare i licei.
I numeri in questi giorni vengono snocciolati, studiati ed interpretati dagli uffici dell'assessorato provinciale all'Istruzione, ma anche da quelli della Direzione Scolastica Regionale. E se il principio dei vasi comunicanti si potesse applicare anche ai flussi scolastici all'interno della scuola pubblica, si potrebbe pensare ad un versamento diretto di studenti dagli istituti tecnici ai licei di Stato. Così non è, dal momento che lo stesso Eugenio Massolo, assessore in Provincia, dice che almeno 400 di questi alunni sono "transitati" ai corsi di formazione professionale della Regione.
Cosa sta succedendo, dunque, nell'universo scolastico genovese? "Subiamo il contraccolpo della Riforma-Moratti - sostiene Massolo - quella parte riguardante la scuola superiore mentre destina la formazione professionale, finora fatta dagli istituti professionali, alla Regione, non dice nulla sui tecnici commerciali, industriali, turistici, nautici e per geometri". Così, nell'incertezza i ragazzi e le loro famiglie optano per gli studi liceali, scegliendo maggiormente gli scientifici, che danno istruzione e preparazione quantomeno vicine a quelle che potrebbero dare le scuole tecniche.
Sicché, ai nastri di partenza si presenta in deficit il "Calvino" di Sestri Ponente. Dopo l'exploit degli anni Novanta, si vede sottrarre 86 studenti in un solo anno, tre prime classi in meno rispetto al 2003-2004. In affanno anche il "Majorana" di via Allende, nonostante l'abile preside Benedetto Montanari abbia spinto il corso sperimentale del liceo tecnologico (lo hanno fatto anche "Calvino" e "Gastaldi-Giorgi"). "Due classi in meno - spiega Franco Aldobrandi, professore al Majorana - sono dettate più che altro dalla tendenza che hanno i genitori, ad indirizzare i figli dove la riforma indica più certezza, quindi nei licei".
Calvino, Majorana, Commerciale Einaudi-Casaregis (meno 52 alunni, almeno una prima classe in meno), Istituto Superiore Natta-De Ambrosis di Sestri Levante, Commerciale ed Industriale Primo Levi di Borgo Fornari (una classe in meno), Nautico San Giorgio di Camogli, Tecnico Commerciale e Professionale Vittorio Emanuele-Ruffini (perde 57 allievi) raccontano la "grande fuga". Segnano il passo anche il professionale Caboto (meno 23 studenti), l'alberghiero Bergese di Sestri Ponente (perde 33 allievi), il magistrale Gobetti di Sampierdarena, il liceo artistico Paul Klee (meno 24) e il professionale per l'agricoltura Marsano (da 106 studenti passa a 68). A sorpresa tengono i professionali per l'industria Odero, Meucci, Gaslini, l'alberghiero Marco Polo (aumenta due classi), il Commerciale Rosselli e l'Abba con annesso liceo scientifico.
"In generale i cali dei tecnici non sono solo fisiologici - dice Massolo - ma il segnale che qualcosa viene avvertito dalle famiglie". Tanto che la licealizzazione della Liguria è stata stigmatizzata da Giancarlo Cimoli, responsabile del Settore Scuola e Formazione di Confindustria. "La fuga dagli istituti tecnici fra qualche anno determinerà la carenza di periti e di quadri sul mercato del lavoro, mentre questa funzione non potrà essere svolta dai corsi regionali di formazione professionale, di durata triennale, più indirizzati verso la strutturazione di operai specializzati". Il numero uno di Alitalia ha lanciato l'allarme, proponendo la salvaguardia del settore politecnico: l'istituzione di un orientamento tecnologico all'interno degli stessi licei scientifici e la successiva formazione post-diploma, di addestramento ed integrazione presso le aziende.


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