Repubblica/Genova: Insegnanti, cancellati trecento posti
Il sindacato pronto a dare battaglia: questo piano è inaccettabile e va rispedito al mittente. Lunedì vertice in provveditorato
Il sindacato pronto a dare battaglia: questo piano è inaccettabile e va rispedito al mittente. Lunedì vertice in provveditorato |
Insegnanti, cancellati trecento posti |
il direttore |
il ministro |
Classi più numerose, l´operazione scatterà da settembre |
Il dimagrimento riguarderà soprattutto gli istituti del capoluogo e della costa |
Le elementari le più colpite, solo le materne aumenteranno gli organici |
GIUSEPPE FILETTO |
CON UN solo colpo, la scure del ministero dell´Istruzione recide qualcosa come 287 posti di insegnamento nelle scuole della Liguria. I timori circolavano da giorni, da quando sono stati diffusi i contenuti della Finanziaria del 2007; ma l´altro ieri le cifre al centesimo sono state presentate da Sara Pagano, direttore del Csa di Genova (l´ex Provveditorato agli Studi). In via Assarotti sono stati convocati i vertici dei sindacati di categoria ed a loro è stato presentato il conto. Salato. «Ufficialmente in Liguria perdiamo 147 posti calcolati nell´organico di diritto - spiega Gianni Manuzio, della segreteria regionale della Cisl-Scuola - nella sostanza, però, ne vengono cancellati 282». La differenza di numeri è dovuta al fatto che il Ministero non calcola i posti sull´organico di fatto, ovvero tutti quegli insegnanti che sono nominati su cattedre formate e liberate l´anno precedente. Cioè, i supplenti, siano essi incaricati dal Csa, sia dai presidi.
La riduzione di posti martedì mattina ha gelato i sindacalisti. Soprattutto perché da una ricognizione i tagli più pesanti spetterebbero alle scuole della costa e in particolar modo del capoluogo. Sono gli effetti del Documento di Programmazione Finanziaria, che per l´anno scolastico 2007-2008 stabilisce 21 alunni per classe. L´anno in corso ne prevede 20. Basta un solo studente in più in ogni classe per determinare questo salasso? «Sì, sembra nulla, ma è così - afferma Manuzio - tanto è vero che su scala nazionale la scuola perde 11 mila cattedre». Posti di lavoro, tolti a chi insegna già ed è ancora precario o a chi è in attesa di ottenere una supplenza.
Effetti pesanti in una realtà come la Liguria. «Nell´entroterra, infatti, nelle scuole primarie di montagna, elementari e medie, dove già il numero di alunni è abbastanza ridotto e sotto i parametri ministeriali, occorre assicurare il mantenimento delle classi - precisa il segretario della Cisl - per contro, nelle scuole della riviera e di Genova la scure si farà sentire». I tagli vanno "spalmati", in modo da assicurare le percentuali complessive di riduzione. Per l´impietoso principio dei vasi comunicanti, se da una parte si concede (alle scuole di montagna), dall´altra si toglie. La cura dimagrante del ministro Beppe Fioroni dal prossimo settembre nella nostra regione sarà così prescritta: le scuole elementari dovranno tagliare 137 posti; le medie 102; le superiori 43. Soltanto le materne crescono di 27 insegnanti. Il piano di ridimensionamento è respinto dai di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Cobas, che lunedì prossimo torneranno a discuterlo con Attilio Massara, direttore scolastico regionale. Il 9 marzo, comunque, il documento dovrà tornare a Roma: riveduto e approvato. |