COSTANTINO MALATTO
DAL NOSTRO INVIATO
SANREMO - Blindata, blindatissima. Ormai il ministro Mariastella Gelmini ha deciso: basta con i giornalisti. Così, invitata al seminario dei direttori di Confindustria a Sanremo, ha preteso che prima di cominciare la sua relazione fosse allontanato l´unico giornalista presente in sala. Che, per la cronaca, era l´inviato del Sole 24 Ore, il giornale che fa capo proprio a Confindustria. Gli altri, naturalmente, erano già stati tenuti a rigorosa distanza. Successivamente Confindustria si è accollata la responsabilità della decisione di far uscire i giornalisti, ma resta il fatto che la "cacciata" è avvenuta prima dell´intervento del ministro.
E dire che la Gelmini è intervenuta di fronte a una platea che meglio disposta non avrebbe potuto essere. Tanto che gli industriali alla fine l´hanno applaudita a lungo, quasi una standing ovation. E il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, scesa in riviera a rendere omaggio al ministro, ha dichiarato: «Condivido completamente il suo sforzo di cambiare la scuola, la Gelmini è uno dei ministri che mira ad un reale cambiamento della società».
Alla platea degli industriali la Gelmini, che ha parlato a braccio per un´ora, ha illustrato le linee guida degli interventi già approvati dal governo e di quelli allo studio. Ha ripetuto la necessità di una riforma profonda della scuola per farla stare al passo con l´Europa. La Marcegaglia le ha fatto eco: «Va proseguita - ha detto il presidente di Confindustria - la volontà di riforma del sistema. Le ultime aperture fatte sui ricercatori, l´attenzione al merito e all´efficienza degli atenei sono significative».
Intanto arrivano critiche all´operato del ministro dell´Istruzione anche da esponenti del Pdl. Ieri è stato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ad attaccare la Gelmini e la sua riforma: «La Gelmini si è mossa male - ha dichiarato il sindaco della capitale - senza partecipazione, e così abbiamo lasciato alla sinistra una funzione che non avrebbe potuto avere se avessimo avviato il confronto con i giusti interlocutori del mondo della scuola per tempo e non in ritardo come abbiamo fatto». Poi in serata il Campidoglio precisa che le parole del sindaco sono state male interpretate. E il presidente della Camera Fini ha dedicato da Asolo un passaggio del suo intervento al movimento dell´Onda, stigmatizzando le «minoranze rumorose che poi ricorrono alle cinghie: sono molto rumorose ma restano molta minoranza».
Duro attacco all´opera del ministro dell´Istruzione anche dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, che intervenendo agli Stati generali delle scuole del Mezzogiorno a Castelvolturno ha annunciato: «Presenteremo una proposta di legge che impedisca nelle regioni l´adozione del maestro unico».
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