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Repubblica-"Flessibili come schiavi"

Ricercatori, assegnisti e dottorandi in processione da Palazzo Nuovo al Rettorato: "Ormai siamo senza futuro" "Flessibili come schiavi" Sfila la Via Crucis del precario antiMoratti ...

24/04/2004
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la Repubblica

Ricercatori, assegnisti e dottorandi in processione da Palazzo Nuovo al Rettorato: "Ormai siamo senza futuro"
"Flessibili come schiavi"
Sfila la Via Crucis del precario antiMoratti
TIZIANA CATENAZZO


Lo spirito della Passione è stato vissuto da tutti anche senza scomodare Mel Gibson. A guidare la Via Crucis dei precari, organizzata dal Coordinamento NoMoratti dell'Università, ha fatto ieri mattina la sua apparizione San Precario: il nuovo ?santo', eletto a rappresentare tutti quei lavoratori con rapporti di lavoro flessibili, a tempo determinato, privi di tutela sindacale. Nonostante in ateneo l'adesione allo sciopero non sia stata affatto ?generale', San Precario è riuscito comunque a farsi sentire, mentre da Palazzo Nuovo ha sfilato lungo via Po fino in Rettorato. Tra i manifestanti un centinaio di assegnisti di ricerca, dottorandi, studenti, personale del ruolo tecnico. Laura Anfossi, 31 anni, tecnico a tempo determinato dopo una laurea in chimica, un dottorato di tre anni in scienze biochimiche e un assegno di ricerca: "Anche mio padre è ricercatore al Cnr, e i problemi legati alla ricerca li sentiamo molto in famiglia. Perché questo è un attacco non solo all'Università ma agli enti di ricerca. L'obiettivo è chiaramente di rendere la ricerca soggetta ai privati". Nel frattempo, San Precario fa la sua prima ?fermata', da San Cognitario: "Il Malvagio ti vuole schiavo della produzione, vorrebbe che la cultura fosse merce, un tanto al chilo. Ma non temere, le orde scatenate dei miei devoti scacceranno i mercanti dal Tempio e Babilonia la grande, con tutti i suoi ministri, crollerà!". Alessandra Gilardino, assegnista per il secondo anno a biologia: "Ci sono sempre meno opportunità, per il futuro, visti i tagli e il blocco delle assunzioni. Se pure pensassi di lasciare la ricerca, anche nelle aziende non troverei che impieghi precari", e Maria Stella Siori: "Qui non siamo in molti, ma all'Università la maggior parte delle professioni sono state precarizzate, con contratti semestrali e articoli 18. I contratti ?cococo', per primi, dovevano identificare un tipo di lavoro autonomo, ma sono adoperati in sostituzione del lavoro subordinato, alla stregua del lavoro nero". Intanto San Precario ha già salutato Santa Tredicesima davanti al cinema Massimo e si ferma alla sua terza stazione, ai cancelli della Rai, e invoca: "San Flessibile, sei scontento per l'assurda proliferazione dei contratti di lavoro, il Maligno ne ha previsti tanti per eliminare i diritti? i giovani vengono affittati come cose" e si dirige quindi verso Santa Mutua. Maela Manzoli, 33 anni, precaria dal '96: "Dopo la laurea ho avuto una borsa di studio e quindi il dottorato. Dopo 8 anni di ricerca, ho ricevuto una borsa di "addestramento alla ricerca", senza previdenza sociale e con la paga ogni due mesi.". Enrica Giannotti, 34 anni: "Nel mio dipartimento sono la precaria più anziana. Dopo la laurea e il dottorato, due anni di assegni, ora sono al secondo anno di postdottorato con assegni ministeriali, ma anche quelli si stanno riducendo sensibilmente. Niente copertura per la maternità: per cinque mesi non ho percepito nulla". Enrico Vannicelli, 44 anni, tecnico: "Ma come si fa, poi, a parlare di qualità della didattica e della ricerca se sono anni, ormai, che le nostre biblioteche universitarie non comprano più libri? I contratti con le cooperative che forniscono il personale bibliotecario sono a rischio: dall'anno prossimo rischiamo già di chiuderne alcune".


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