Repubblica/Firenze: Villani, la Cgil contesta il provvedimento di Angotti "Un´intimidazione per i maestri"
Insegnante sospesa, il sindacato attacca il dirigente scolastico. Che replica: "Il mio un atto cautelare"
Oggi il rientro in classe, istruttoria ancora in corso
LAURA MONTANARI
Chissà cosa dirà stamattina aprendo la porta dell´aula e trovandosi davanti i suoi alunni della classe IV C, la maestra della scuola elementare Villani sospesa la scorsa settimana per aver vietato a un allievo di disegnare Gesù Bambino fra le decorazioni natalizie. Sistemerà il registro sulla cattedra e riprenderà a far lezione come fosse un giorno qualsiasi? Il provvedimento disciplinare adottato dal dirigente dell´ufficio scolastico regionale Cesare Angotti, fa molto discutere nel mondo della scuola. Ieri, con un comunicato si è fatta sentire la Flc-Cgil (Federazione lavoratori della conoscenza) che ha espresso la propria solidarietà nei confronti dell´insegnante e ha definito il provvedimento «infondato e sproporzionato», «un atto intimidatorio per tutti gli insegnanti». Replica Angotti: «Si è trattato di una sospensione cautelare in attesa che si aprisse il provvedimento per accertare come sono andate le cose. Il provvedimento istruttorio è aperto e la maestra può tornare in classe. L´amministrazione - prosegue il dirigente scolastico - deve vigilare perché le leggi che governano la funzione docente siano rispettate e questo lo dovrà chiarire il procedimento». Gli esiti di questo si dovrebbero conoscere nel giro di una ventina di giorni.
La sospensione temporanea dell´insegnante era stata adottata dal dirigente dell´ufficio scolastico regionale di via Mannelli, non perché ci fosse stata una discriminazione religiosa, ma per il contrasto del comportamento della maestra con la funzione docente e con la finalità educativa della scuola, avendo limitato la creatività espressiva dell´alunno.
La Flc-Cgil non ci sta: «Anziché favorire chiarimenti fra le persone e sostenere la correttezza e la cooperazione nelle relazioni educative, la direzione scolastica regionale alza i toni su un aspetto delicato come quello delle sensibilità educative, culturali, religiose, con azioni unilaterali e autoritarie». E più in là: «La scuola è sempre più un luogo di incontro di sensibilità e orientamenti culturali diversi. Per questo richiede attenzione e cura per esercitare con serenità e autorevolezza, nel rispetto dei ruoli, la propria funzione educativa. Servirebbe davvero - è l´affondo del sindacato - un´amministrazione scolastica che agisce e affronta i problemi con puntualità e competenza. Non servono certo interventi che rincorrono ciò che fa notizia».
Dopo i genitori del bambino che hanno accusato l´insegnante di avere impedito al loro figlio di esprimersi e di disegnare Gesù come lui avrebbe voluto fra le decorazioni natalizie da appendere alle pareti dell´aula, hanno parlato (e scritto) gli altri genitori della stessa classe. Si sono schierati in difesa dell´operato della maestra e sostengono che la lettura che è stata fatta dell´episodio non corrisponde alla realtà. Si dichiarano anche offesi e dispiaciuti per aver appreso la notizia dai giornali. Insomma, hanno spiegato che «se anche il padre del compagno» dei loro figli avesse avuto qualcosa da protestare «poteva almeno parlarne con noi piuttosto che con la stampa». «Non ha pensato quel genitore - aggiungono - che forse prima di far diventare la vicenda del loro figlio una notizia da prima pagina, il comportamento della maestra, per lui così deplorevole, avrebbe dovuto diventare un argomento di dialogo nella classe, un incontro a più voci tra bambini, insegnanti, genitori?».