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Repubblica-Firenze-Scuole, la voragine della Tarsu

Arretrati non pagati e bilanci asfittici fanno lievitare i mancati versamenti. Il Comune: "La colpa è dei tagli del governo" Scuole, la voragine della Tarsu Un milione e mezzo di debiti...

13/11/2004
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la Repubblica

Arretrati non pagati e bilanci asfittici fanno lievitare i mancati versamenti. Il Comune: "La colpa è dei tagli del governo"
Scuole, la voragine della Tarsu
Un milione e mezzo di debiti per la tassa sui rifiuti
LAURA MONTANARI
SERENA WIEDENSTRITT


Sono al verde, indebitate per quasi un milione e mezzo di euro con il Comune di Firenze. Devono pagare la Tarsu, la tassa della nettezza urbana e hanno le casse che già piangono, preda dei tagli e delle generali ristrettezze economiche degli ultimi anni. Povere scuole e poveri direttori didattici e presidi che non sanno più come far tornare i bilanci. Da quelle dell'infanzia (ex materne), alle elementari, alle medie, tutte dovranno saldare al massimo entro gennaio i conti con Palazzo Vecchio: "Un milione e 486.957 euro devono rientrare nelle casse comunali compresi gli arretrati e gli interessi di mora" precisa l'assessore all'Istruzione Daniela Lastri che subito aggiunge: "Non ce l'abbiamo con le scuole che sono, come i Comuni, vittime di questa situazione disastrosa. La colpa è del ministero che non dà alla scuola nemmeno i soldi per pagare le tasse, né quelli per funzionare. Se la Tarsu non verrà pagata manderemo i provvedimenti ingiuntivi direttamente al ministero o alla direzione regionale scolastica". Le scuole dell'infanzia devono saldare Tarsu per complessivi 251mila euro, le elementari per 698mila, le medie inferiori per 536mila. Il problema non è solo fiorentino, ma nazionale. L'assessore Lastri intende convocare una riunione fra i maggiori Comuni della Toscana e le autorità scolastiche.
Il conto della Tarsu è in certi casi particolarmente salato: "Nel 2000 alla fine di un contenzioso giudiziario tra Stato e Comuni viene stabilito - spiega Daniela Lastri - che tutte le scuole devono pagare questa tassa, compresi gli arretrati degli ultimi cinque anni (gli altri sono scaduti) e comprese le materne che non l'avevano mai pagata. Noi abbiamo più volte concesso proroghe, ma non si può andare sempre avanti così".
La questione è finita sulla scrivania di Massimo Primerano, dell'Anp (Associazione nazionale presidi) in Toscana (e direttore dell'istituto comprensivo Manzoni-Baracca): "E' una situazione grave, siamo molto preoccupati. I debiti con il Comune per lo smaltimento dei rifiuti nei circoli didattici più grandi della provincia, quelli che contano anche 10-11 plessi, stanno salendo fino a 50.000 euro e ci sono scuole dove la somma della Tarsu da pagare è tre volte il finanziamento che dallo Stato arriva all'istituto per le spese di funzionamento".
"E' un braccio di ferro tra poveri" sbotta un altro dirigente scolastico. "Fino agli anni Novanta - continua Primerano - la Tarsu era a carico della scuola, ma i pagamenti per i rifiuti venivano rimborsati da Roma fino all'ultimo centesimo. Poi la Finanziaria del 98 ha cambiato le cose: il pagamento della tassa è passata a carico degli enti locali e ne è nato un lungo contenzioso. Alla fine l'autorità giudiziaria ha dato ragione ai Comuni e questi hanno preteso la Tarsu dalle scuole. Ma a quel punto i finanziamenti forfettari che lo Stato passava ai circoli didattici erano del tutto insufficienti. Aggiungete ora il pagamento degli arretrati per le scuole materne e per altre rimaste indietro con i bollettini di pagamento. Siamo a cifre insostenibili". E' il caso dell'istituto comprensivo Manzoni-Baracca: "Con 14.000 euro da pagare di Tarsu e 14.000 euro di finanziamenti dallo Stato con cui pagare tutto, dalla cancelleria al materiale didattico, come facciamo? Lasciamo i ragazzi senza libretto delle giustificazioni, gli insegnanti senza penne e blocchi per pagare lo smaltimento rifiuti?" si chiede Primerano. Stessa situazione al circolo didattico 8: "Dovremmo pagare 30.000 euro fra arretrati e Tarsu 2004, ma non li abbiamo e nella nostra situazione sono in molti" spiega la direttrice didattica Maria Gradanti. Il Circolo 16, per esempio, dovrebbe versare oltre 12.200 euro solo per il passato: "E come? Soldi in cassa non ci sono e non c'è neanche più niente su cui risparmiare, possiamo solo aspettare rimborsi dall'Ufficio regionale scolastico, che però dice di aver già distribuito i fondi arrivati da Roma e certo non sono bastati". Dall'Ufficio scolastico regionale il direttore Cesare Angotti fa sapere di avere già erogato 2.065.000 euro per la Tarsu per tutta la regione nel 2004 e aggiunge: "Noi comunque abbiamo sollevato il problema a Roma".


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