Repubblica/Firenze: Scuola, la Regione si ribella al governo
Sui tagli farà ricorso alla Consulta. Volantini Pd contro Gelmini
STEFANIA LA MALFA
simona poli
Ricorso alla Corte Costituzionale contro i tagli alla scuola. La Regione reagisce così alla "rivoluzione Gelmini" che sta scatenando una serie di proteste tra sindacati, associazioni di genitori e istituzioni locali proprio alla vigilia del ritorno sui banchi, fissato in Toscana lunedì prossimo. «Il ricorso riguarda quella parte del decreto 112 che solleva un conflitto di competenze tra Stato e Regione», spiega l´assessore all´Istruzione Gianfranco Simoncini che ieri ha incontrato i sindacati della scuola Cgil, Cisl, Snals, Gilda-Unams per discutere dei provvedimenti del governo. «L´organizzazione della rete scolastica è affidata a noi dalla riforma del titolo V della Costituzione ed è assurdo che ora il ministro Gelmini voglia invece regolamentarla a livello centrale. Ci appelliamo alla Consulta e intanto diciamo a Comuni e Province di continuare a lavorare come hanno sempre fatto, accorpando classi dove c´è bisogno senza però negare alle piccole realtà isolate e ai comuni montani la possibilità di avere scuole per i bambini». Simoncini respinge in toto l´impostazione del governo che, dice, «considera la scuola un´imposta da pagare e non una risorsa da sviluppare». Le stesse parole usate ieri dal segretario toscano del Pd Andrea Manciulli che insieme alla responsabile della scuola Daniela Pampaloni ha annunciato una campagna di mobilitazione contro la politica di Roma che inizierà lunedì davanti alle scuole superiori di tutta la regione. «Ci saremo noi del Pd ma ci saranno anche studenti, genitori e professori intenzionati a battersi contro questo modo di intendere la scuola», dice Manciulli. «Il maestro unico nelle elementari è negativo perché impoverisce l´offerta formativa e rende più faticoso il compito di seguire l´istruzione e la crescita dei bambini. C´è bisogno di più servizi e invece il governo pensa solo a tagliare risorse e posti di lavoro e mette a rischio il tempo pieno così utile alle famiglie dei lavoratori». Lunedì prossimo a partire dalle 14,30, il Pd toscano ha organizzato gli "stati generali" della scuola nella sede del consiglio regionale a Firenze. I sindacati la pensano allo stesso modo. Dice Gianna Fracassi, segretaria regionale della Flc Cgil: «Noi chiediamo che il decreto sul maestro unico alle elementari non sia convertito in legge perché sarebbe un danno irreparabile per la scuola primaria italiana, è incomprensibile interrompere un´esperienza pedagogica che ha dimostrato di funzionare. Col maestro unico sarà ridotto a 24 ore l´orario scolastico e quindi addio al tempo pieno diffuso nel 40 per cento delle scuole toscane». I sindacati hanno accolto la proposta dell´assessore Simoncini di rendere permanente il tavolo di confronto Regione-sindacati, con l´obiettivo di difendere la qualità della scuola. Intanto i dati delle iscrizioni nelle superiori indicano una crescita di preferenze per licei classici e istituti tecnici e professionali, mentre lo scientifico subisce una lieve flessione. Tra pochi giorni sarà chiara anche la situazione delle cattedre di ruolo che dovrebbero essere tutte coperte.