Repubblica/Firenze: Raid leghista nella scuola anti-Gelmini
Sesto, strappati gli striscioni contro il ministro: al loro posto "W Bossi"
Vandali di notte all´elementare Balducci. Il sindaco: atto in stile squadrista
SIMONA POLI
Al posto degli striscioni contro il ministro Gelmini hanno scritto sui muri della scuola "W Bossi" e "Padania libera". Imbrattando, ovviamente, tutto l´intonaco con la vernice di un verde color leghista. Una vera e propria spedizione notturna quella di giovedì scorso all´elementare Balducci di Sesto Fiorentino. I "paladini" della riforma del maestro unico hanno strappato i teli che erano stati appesi da alcuni giorni per contestare la riforma annunciata dal ministro dell´Istruzione Mariastella Gelmini e che erano stati esposti dai genitori degli alunni. Via i teli, dunque, che nottetempo sono stati sostituiti dagli slogan "viva la Gelmini", "viva Bossi" e "Veltroni merda" che campeggiano ora sulla facciata dell´edificio, accanto alla scritta a carattere cubitali "Padania libera". Lo striscione è rimasto lì in terra. Un raid, di stampo leghista a quanto sembra. Il sindaco di Sesto, Gianni Gianassi lo definisce «un grave atto intimidatorio in perfetto stile squadrista, frutto del clima che si respira nel nostro paese dove chi dissente democraticamente è additato sempre come un nemico nazionale». Il confronto su un tema delicato come la riforma della scuola primaria dovrebbe svolgersi in modi più pacati. «Gesti come questi», aggiunge il sindaco Gianassi, «rappresentano preoccupanti segnali d´intolleranza che vogliono sostituire la dialettica democratica con l´incitamento all´odio. Gli striscioni e i girotondi possono non essere graditi ma sono l´unica risposta possibile di fronte alla prepotenza televisiva del governo». Le scritte, annuncia il Comune, saranno cancellate appena la Digos avrà concluso i rilievi.
Che la discussione sul decreto stia infiammando gli animi non è una novità. Alla Boccaccio una raccolta di firme contro la Gelmini è sbarcata sui diari dei bambini in forma di avviso ai genitori, con conseguente interrogazione parlamentare presentata dal centro destra. E fuori dalla Toscana non si contano le manifestazioni e sit in dedicati alla questione. Ieri gli studenti sono scesi in piazza a Milano e a Roma, dove davanti a Viale Trastevere hanno manifestato anche gli Unicobas e l´Italia dei Valori e la Cisl si è detta pronta allo sciopero come già aveva detto la Cgil. Intanto la Camera ha concluso il dibattito generale sugli emendamenti al decreto Gelmini e il testo tornerà in aula lunedì. A Bologna la procura ferma le occupazioni notturne nelle scuole dei genitori contro la riforma che vengono definite illecite perché organizzate in orario extrascolastico e contro i regolamenti. E a Firenze che succede? «Per fortuna non ci sono stati eccessi di questo tipo e neppure azioni gravi come quella accaduta alla Balducci di Sesto», risponde l´assessore all´Istruzione di Palazzo Vecchio Daniela Lastri. «A Firenze ci sono forme di protesta da parte delle scuole contro il provvedimento, io stessa ho visto il primo giorno di scuola striscioni e cartelli appesi in alcuni istituti. In certi casi sono gli insegnanti ad organizzare assemblee informative sul decreto», dice ancora Lastri. «Ma in molti altri casi sono i genitori stessi, preoccupati di quanto potrà accadere a partire dal settembre 2009. In ballo non c´è solo il maestro unico, che a mio parere è una figura che farebbe tornare la scuola indietro di decenni, ma anche l´organizzazione dell´orario. Se il tempo pieno venisse abolito o ridotto per le famiglie significherebbe cambiare radicalmente abitudini e affrontare nuovi problemi. Non trovo niente di sbagliato nel promuovere incontri e assemblee, cittadini e Comuni sono in allarme e vogliono capire».