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Repubblica-Firenze-Protesta anti-Moratti: toglie musica dai licei

LA SCUOLA Mobilitazione contro il decreto Protesta anti-Moratti: toglie musica dai licei SERENA WIEDENSTRITT ...

08/02/2005
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la Repubblica

LA SCUOLA
Mobilitazione contro il decreto
Protesta anti-Moratti: toglie musica dai licei
SERENA WIEDENSTRITT


La musica rinchiusa fra le quattro mura del Conservatorio. La musica fuori dalla scuola. La minaccia rappresentata dalla bozza di decreto Moratti del 14 gennaio scorso che definisce il futuro dei licei è chiara: le ore di educazione musicale e storia della musica sono cancellate dagli orari dei nuovi licei, la musica viene relegata alle aule del Liceo musicale e scompare dal programma di chi sceglie altri corsi di studio.
Contro la proposta del ministro Moratti di abolire le ore di musica si sono mobilitate a Firenze, in Toscana e in tutto il paese migliaia di persone. Nella lettera aperta al ministro dell'Istruzione diffusa dalla Società italiana per l'educazione musicale si denuncia un "miope e sordo progetto di riforma della scuola dove la musica è destinata solo ai musicisti, come se la storia dell'arte fosse destinata solo ai pittori e agli scultori", mentre sul sito che raccoglie la petizione, che chiede che "l'insegnamento della musica sia inserito nell'orario obbligatorio di tutti i tipi di liceo, per lo meno al pari delle altre discipline artistiche", si contano già ormai oltre 7000 firme, fra le più note quelle di Uto Ughi, Salvatore Accardo, Rocco Filippini, Massimo Quarta, Riccardo Zadra tra i musicisti, Enrico Fubini, Pierluigi Petrobelli, Gioacchino Lanza Tomasi, Franco Piperno, Sergio Miceli, Philip Gosset tra i musicologi. Ma sullo stesso sito compaiono anche nomi comuni, molti i docenti del Conservatorio di Firenze, gli studenti universitari del Dams (Discipline arti, musica e spettacolo) e gli insegnanti di musica dei licei, oltre a tanti cittadini.
"Ci stiamo muovendo anche con il Teatro Comunale ed altre istituzioni musicali fiorentine: il problema riguarda tutti, come del resto va ripetendo Muti in questi giorni - dice Chiara Trara, che insegna Educazione musicale all'istituto Capponi di Firenze - Un solo piccolo esempio: oggi a Firenze una buona parte del pubblico giovanile di istituzioni musicali importanti, quali il Teatro Comunale e l'ORT(Orchestra Regionale della Toscana), è formato da intere classi del Liceo pedagogico in cui insegno (cui si "accodano" anche quelle dell'annesso Liceo linguistico), che rispondono con estremo interesse alle nostre proposte. Mi chiedo cosa ne sarà domani, quando quel poco di cultura musicale presente nella secondaria superiore sarà definitivamente confinata ai fantomatici Licei musicali. Per chi suoneranno i musicisti, se non siamo nelle condizioni di formare un pubblico attento e motivato all'ascolto di un repertorio altrimenti molto poco frequentato dai ragazzi?". Fa eco la collega Diana Cerritelli, che insegna anche all'Istituto professionale per i servizi sociali Elsa Morante: "Invece di incrementare la presenza della musica a scuola, il ministro ha deciso di sopprimerla. A parole nessuno è contrario all'educazione musicale, poi nei fatti la musica scompare dalle ore di lezione dei ragazzi con tutto il patrimonio di formazione e interdisciplinarietà che questa materia comporta, dai collegamenti con la storia a quelli con la letteratura, fino alla matematica e le altre arti". In questi giorni a Roma, all'indirizzo del ministero, sta per arrivare anche un documento di protesta del Coordinamento nazionale degli insegnanti di strumento musicale nella secondaria superiore: anche loro rischiano di scomparire con la riforma Moratti.


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