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Repubblica-Firenze-Più scolari stranieri ma stessi prof

Rischia di diventare sempre più pesante il problema dei piccoli stranieri nelle classi fiorentine Più scolari stranieri ma stessi prof La Cgil: "Mancano i fondi per accoglienza e integ...

04/09/2005
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la Repubblica

Rischia di diventare sempre più pesante il problema dei piccoli stranieri nelle classi fiorentine
Più scolari stranieri ma stessi prof
La Cgil: "Mancano i fondi per accoglienza e integrazione"
Quasi sempre i ragazzi non parlano italiano e nella maggior parte dei casi non hanno le competenze per seguire le lezioni
SERENA WIEDENSTRITT


Sempre più bambini e ragazzi stranieri in classe, mentre si azzerano le risorse per le attività di accoglienza e integrazione. I nuovi arrivati a scuola spesso vengono da lontano - erano oltre il 10% della popolazione scolastica nel 2004-2005 - e capita che parlino solo la loro lingua d'origine. Eppure l'organico per l'insegnamento dell'italiano o per i laboratori per l'integrazione non c'è.
Con l'apertura delle scuole alle porte si fa tangibile la preoccupazione per quello che potrà succedere in classe: "Oltre alle situazioni storiche, come nel caso della zona di San Donnino e della popolosa comunità cinese, in tutte le scuole della città anno dopo anno si assiste ad un incremento della percentuale di alunni e studenti stranieri - dice Mario Batistini, segretario Cgil scuola di Firenze - e quest'anno, a partire dal centro storico, non c'è una sola scuola che non conti iscritti stranieri ed extracomunitari. Ma non ci sono risorse: mancano gli insegnanti e i fondi per le attività di accoglienza e di integrazione. Da due anni a questa parte con il congelamento dell'organico e l'aumento degli studenti si sono resi necessari i tagli delle attività non ordinarie, che oggi in molte scuole sono scomparse dai piani dell'offerta formativa". Così dirigenti scolastici e insegnanti si trovano davanti ragazzi che a volte non capiscono l'italiano e nella maggior parte dei casi non hanno le competenze per seguire le lezioni e stare al passo con i programmi, ma non possono fare niente, se non constatare il peggioramento della qualità complessiva della didattica nella classe.
Se le singole scuole, a causa della mancanza di risorse, saranno costrette a rinunciare alle attività aggiuntive, dal Comune fanno sapere che continuerà il lavoro dei centri di alfabetizzazione. "Con un notevole sforzo economico da parte dell'amministrazione comunale - spiega l'assessore all'istruzione, Daniela Lastri - portiamo avanti l'esperienza dei centri di alfabetizzazione, dove bambini e ragazzi stranieri dalla seconda elementare a tutta la scuola dell'obbligo, quindi fino alla seconda superiore, possono imparare l'italiano". Più di 700 ragazzi l'anno scorso, circa 2.500 nei tre anni e mezzo di attività, il servizio dei tre centri di alfabetizzazione fiorentini varia da caso a caso secondo le esigenze del singolo studente straniero: le attività vengono concordate con il dirigente scolastico e gli insegnanti del ragazzo, che affianca alla scuola le ore del centro di alfabetizzazione per imparare la lingua italiana, in modo da non restare isolato dalla classe e da non correre il rischio di abbandonare la scuola. Nei centri, per i ragazzi cinesi, arabi e albanesi sono previsti anche corsi per il mantenimento della lingua di appartenenza.


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