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Repubblica/Firenze: Più alunni meno maestri è la scuola del paradosso

Le classi si popolano, le cattedre no

21/03/2008
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la Repubblica

LAURA MONTANARI

Le classi si popolano, le cattedre no. Il profilo del prossimo anno scolastico, al primo sguardo, somiglia al vecchio, ma con qualche nuvola in più. I sindacati regionali già protestano: «Mancano ottocento insegnanti a fronte di un aumento di studenti previsto in undicimila unità». I grafici di tendenza sono uguali a quelli degli ultimi anni: in crescita la curva degli studenti, in discesa o stazionaria quella degli educatori, dei maestri e dei professori. Questioni di economie, di tagli e di politiche scolastiche.
Dopo il primo incontro all´Ufficio scolastico regionale, i sindacati hanno già dichiarato battaglia: «continua il trend in crescita degli studenti in tutta la Toscana. A fronte di ciò però, negli anni scorsi non si è provveduto a un adeguamento dell´organico di diritto (cioè degli insegnanti strutturati, quelli non precari per intenderci), anzi si è assistito a uno stillicidio di tagli con conseguente peggioramento della qualità della scuola». I sindacati, Fcl-Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda ritengono il quadro «molto preoccupante» perché è «insufficiente l´organico previsto dal ministero della Pubblica istruzione», così insufficiente, riferiscono, che lo stesso Ufficio scolastico regionale ha chiesto un adeguamento. Ottocento gli insegnanti che mancano per i sindacati così suddivisi: 120 educatori mancano nella scuola dell´infanzia, 100 posti in quella primaria (le elementari) per arrivare a soddisfare le richieste di tempo pieno (sono 60 le nuove classi in tutta la Toscana) e per coprire il fabbisogno di lingua inglese. Seicento le cattedre infine mancano nelle superiori. I sindacati fanno un appello alle istituzioni e alle forze politiche perché si facciano carico di intervenire per risolvere la situazione, «ne va della qualità della scuola, della formazione».


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