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Repubblica/Firenze: "Non tagliate il nostro futuro" . In cinquemila invadono il centro: rabbia, grembiuli e tanto rock

La protesta degli studenti

11/10/2008
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la Repubblica

GAIA RAU

Tanti, tantissimi. Duemila secondo la Questura, molti di più, almeno cinquemila (ma c´è chi parla addirittura del doppio) per gli organizzatori. Sono gli studenti medi e universitari che ieri mattina, partendo da piazza San Marco, hanno invaso il centro di Firenze per protestare contro i provvedimenti del governo sul mondo dell´istruzione e della ricerca, in contemporanea con altre ottanta città italiane.
Un fiume colorato di musica (tra i brani scelti per accompagnare il corteo «classici» come Bella ciao, Contessa, Dio è morto, alternati a tanto rock e ska), slogan e cori, ma anche di bare di carta con la scritta «Università» e decine di manifesti funebri che annunciavano la morte dell´Università Pubblica «in seguito a una pugnalata al cuore ricevuta dal ministro della Pubblica Distruzione Maria Stella Gelmini nell´indifferenza del popolo italiano». Rabbia e ironia, amarezza e grinta per una manifestazione che «non è che l´inizio», come recitava lo striscione dell´Unione degli Studenti, atto primo di una mobilitazione che vuole assumere sempre più i toni di una «protesta globale che investa l´intera società». Insomma - puntualizza Sinistra Universitaria - «non il solito corteo autunnale, perché questa volta il pericolo è ben più serio».
Contro i provvedimenti contenuti nel decreto 137 sulla scuola (quello che prevede, tra l´altro, il ripristino del maestro unico e del voto in condotta) ma anche contro i tagli alla ricerca, il blocco delle assunzioni e il tentativo di trasformare gli atenei in fondazioni («che sancisce la fine dell´università pubblica e la divisione in università di serie A e serie B») hanno marciato fianco a fianco universitari e dottorandi di ricerca, collettivi di scuole e facoltà, i giovani del Pd col grembiule nero «perché la Gelmini ci vuole così» e i Giovani Comunisti, ma soprattutto tanti «semplici studenti», molti dei quali giovanissimi, che non si riconoscono in nessuna associazione ma che si sentono «uniti contro la 133 senza bandiere né partiti»: uno degli slogan più applauditi quando, dopo essersi riversati in piazza Santissima Annunziata, i partecipanti hanno iniziato a prendere la parola a microfono aperto.
E poi ancora cartelli e striscioni, dai più semplici e diretti - «Non tagliateci il futuro», «Un Paese che taglia i fondi all´istruzione è un Paese alla frutta» - ai più artistici come «La privatizzazione dell´Università è l´autunno della cultura», realizzato su carta gialla con tante foglie secche, fino ai più provocatori: «Contro la scuola dell´obbedienza, unica condotta resistenza», «Se voi siete ignoranti perché devo esserlo anch´io?» e «Gelmini, ma almeno ci 6 mai stata a scuola?». Senza dimenticare un eloquente «Outlet: docenti -50%, studenti -70%, ricercatori 3x2».
Nel corteo anche il presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini, che racconta di aver provato «una forte emozione stando a contatto con i giovani studenti. Si percepiva nell´aria un sentimento di disagio e preoccupazione, ma allo stesso tempo un sentimento di ribellione e allegra voglia di lottare che è tipica dei giovani». E a sostegno dei manifestanti si è schierata anche la Regione, con l´assessore Eugenio Baronti che ha dichiarato: «L´Università e la ricerca sono il nostro futuro, tagliare in questi settori significa negare al nostro paese una prospettiva di crescita, in una quadro di sviluppo qualificato e sostenibile», e ha annunciato la propria partecipazione, lunedì, alla fiaccolata per la scuola organizzata dai sindacati. Sostegno ai manifestanti è arrivato poi dal Pd fiorentino, che «si schiera al fianco di studenti e docenti, affinché l´istruzione non venga ridotta a un mero taglio delle spese», dal coordinamento regionale di Rifondazione per la Sinistra («La difesa del ruolo della scuola pubblica e del diritto al sapere libero e democratico rappresentano per noi dei fondamenti imprescindibili per la tenuta civile del nostro Paese»), e dal presidente del Gruppo Misto in consiglio regionale Marco Montemagni, che ha parlato di «una manifestazione eccezionale, per quantità e qualità».
Per le scuole fiorentine, la protesta non è però terminata in piazza Santissima Annunziata. Al termine del corteo i collettivi di licei e istituti cittadini si sono dati appuntamento nel cortile del classico Michelangelo, per un´assemblea generale che è durata l´intero pomeriggio: al centro della discussione la proposta di dare vita a una mobilitazione che, partendo dal «Miche», dovrebbe allargarsi a macchia d´olio alle altre scuole. Altre assemblee sono previste già da oggi sempre al Michelangelo e al Castelnuovo e, nei prossimi giorni, in altri licei. Mentre gli studenti che si sono riuniti giovedì in piazza D´Azeglio puntualizzano di «non fare parte del collettivo».
Tra le altre proteste in programma, lunedì sera la fiaccolata regionale in difesa della scuola organizzata da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Gilda degli insegnanti e Snals (da piazza Santissima Annunziata a piazza della Signoria, partenza ore 21), lo sciopero dei sindacati di base venerdì 17 e infine, il 30, sciopero generale con manifestazione nazionale a Roma.

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