FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3846163
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica/Firenze: La scuola da rifondare

Repubblica/Firenze: La scuola da rifondare

Non si sa che cosa è più triste, e più sbagliato, nello stesso tempo. Se il prof di educazione fisica con la pancetta, che in un momento di depressione si fuma ..

14/03/2008
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

MARIA CRISTINA CARRATÙ

Non si sa che cosa è più triste, e più sbagliato, nello stesso tempo. Se il prof di educazione fisica con la pancetta, che in un momento di depressione si fuma un ‘drummino´ di American Spirit (o una canna vera, è da chiarire) davanti ai suoi studenti, stupiti ma soprattutto divertiti, e, come è ovvio, con in mano il telefonino pronto per scaricare tutto su YouTube. O il presidente della Provincia Matteo Renzi che, piombato dentro il sito-verità, si scaglia contro la «pochezza» dello «pseudo docente», la sua «incapacità educativa» chiedendo al ministro di «mandarlo a casa». Una nota di disprezzo solca le parole dell´uomo politico che più di altri, negli ultimi anni, ha cercato di intercettare la galassia scolastica, di capire le ragioni delle proteste senza dimenticare quelle di governo, più interlocutore che controparte istituzionale. Un atteggiamento, però, che come capita quando, in fondo, si tiene pur sempre d´occhio il consenso, gli ha impedito di dire quello che c´era davvero da dire: rifondiamo la scuola. Rifacciamola, daccapo. Il capro espiatorio, la punizione esemplare, sono obbligatori (soprattutto, qui, se ci fosse di mezzo una canna), ma non bastano più. Perché a chiunque abbia un figlio in un segmento della pubblica istruzione, o legga i giornali, o ascolti i vicini di casa o, appunto, guardi ogni tanto YouTube, è ormai chiaro: per un docente còlto in flagranza di reato (e solo grazie al nuovo «mezzo di disvelamento»), altri cento in altre scuole hanno perso, come lui, ogni motivo per reggere il peso di un lavoro senza più missione.

senza riconoscimento sociale, senza gratificazioni economiche. E se non finiscono alla gogna è soltanto perché sono più furbi, sanno che i telefonini sono in agguato e si guardano alle spalle. Senza nemmeno coltivare, come questo docente aveva almeno saputo fare, un legame complice coi loro ragazzi. Non necessariamente i peggiori, anzi. Spesso i più sofferenti sono quelli che puntano in alto, regolarmente abbattuti da un qualche decreto ministeriale.
E´ ovvio che fumare in classe è proibito, ma quante cose proibite si fanno tutti i giorni senza che nessuno dica nulla? Non è proibito, forse, lasciare classi intere senza supplenti, perché non ci sono i soldi per pagarli, non garantire la continuità didattica, riempire le cattedre ad anno già iniziato, far pagare ai genitori la cancelleria, accettare che ogni ragazzo italiano metta insieme 4 debiti formativi di media a testa? E lasciare scuole senza palestre, senza laboratori, e gli insegnanti con stipendi da fame, senza assegnargli un ruolo formativo nuovo, come i tempi impongono? Chi sgarra, certo, deve pagare. Ai ragazzi, almeno questo, facciamo pensare sia un dovere. E però qualunque sanzione servirebbe sul serio se si potesse ancora valutare il peso autentico di un´infrazione nel funzionamento globale della scuola. Cosa che, invece, non è più. E allora, forse, prima di invocare licenziamenti di «pseudo docenti», sarebbe bene cercare di capire perché, se una palestra è chiusa per lavori, dei ragazzi debbano stare in classe senza far niente, non solo al Marco Polo ma ovunque, e un insegnante si senta così demotivato da farsi un ‘drummino´ davanti a loro invece di inventare qualcosa per un´ora. Naturalmente si dovrebbe cominciare adesso, sapendo di ottenere qualcosa, forse, fra due-tre generazioni. Il che, appunto, non porta il minimo consenso. E´ per questo, forse, che nessuno fa davvero mai niente per la scuola.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL