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Repubblica/Firenze: L´università avrà un codice etico

Approvato lo statuto, rettore e presidi si fermeranno al secondo mandato

20/11/2007
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la Repubblica

Marinelli: "All´inizio proposta una riforma forte, le facoltà ci hanno frenato"
Di fatto consiglio di amministrazione e senato restano come sono
Il limite vale anche per chi già è stato eletto e siede sulle poltrone di vertice
LAURA MONTANARI

Il rettore avrà un mandato di quattro anni, rinnovabile per altri quattro. Stessa cosa per i presidi delle facoltà, per i direttori dei dipartimenti e per tutte le altre componenti eleggibili dell´ateneo. E´ passato a larghissima maggioranza, ieri mattina, nella riunione congiunta del senato accademico e del consiglio di amministrazione, il nuovo statuto dell´università di Firenze. Non una rivoluzione, ma un cammino lungo, iniziato nella primavera del 2005 e in certe fasi controverso: «Avevamo cominciato proponendo una riforma forte - è il primo commento del rettore Augusto Marinelli - ma non ha avuto riscontro, le facoltà ci hanno un po´ frenato e senza un ampio consenso non si va avanti. Ma non sono affatto scontento del risultato finale, abbiamo introdotto numerose novità, fra queste per esempio, la stesura di un codice etico per il personale docente e tecnico amministrativo e di un codice comportamentale».
E´ passata anche una norma transitoria che vieta a chi si è già presentato per due mandati di essere rieletto. Insomma il nuovo statuto non darà, come è accaduto in passato, la possibilità di allungare la permanenza sulle poltrone per quelli che già ci stanno seduti.
«La nuova carta è un passo fondamentale per la vita democratica dell´ateneo - spiega il consigliere di amministrazione Alberto Di Cintio - L´università viene così ad aggiornare ed innovare profondamente le strutture e i fini della propria missione istituzionale». Contro il nuovo statuto si sono espressi due rappresentanti del personale non docente e tre studenti della sinistra. Eppure una delle proposte portate avanti dalla sinistra, l´elezione diretta dei rappresentanti degli studenti in senato accademico è passata, ma evidentemente da sola non è bastata. Quello che è mancato rispetto alla linea di partenza di due anni fa, è una riforma radicale della governance, dei componenti dei due rami del «parlamento» accademico. Di fatto senato e consiglio di amministrazione restano uguali a come sono. «Ma io non sono affatto scontento - precisa il rettore Marinelli - magari più avanti dovremo valutare se introdurre o meno delle modifiche, questo statuto non risolve tutti i problemi, però introduce più garanzie per gli studenti: migliorerà la funzione del garante e del comitato per le pari opportunità». Quando al codice etico, il rettore aggiunge: «E´ stata una mia promessa nella campagna elettorale, l´ho mantenuta: il nuovo statuto prevede infatti che l´università si attrezzi e presto ci metteremo a scriverlo».
A favore si sono schierati tutti i presidi delle facoltà: «Non è una carta che segna una rottura con il passato - spiega Paolo Marcellini, preside di Scienze - questo statuto perfeziona alcuni meccanismi universitari tenendo conto che sono cambiate molte leggi e regole. Per esempio stringe un rapporto più stretto fra governance e dipartimenti: i rappresentanti delle varie aree del sapere che siedono in senato dovranno essere coordinare i direttori dei dipartimenti e farsi portavoce di problemi e proposte». Per ampliare la partecipazione alle decisioni, spiega in una nota l´università fiorentina, sono stati previsti, con compiti consultivi, i collegi dei direttori di dipartimento per area disciplinare e il collegio dei direttori di dipartimento di ateneo. Il testo definitivo dello statuto così come è stato votato ieri mattina, sarà disponibile sul sito internet dell´ateneo, all´inidirizzo: www.unifi.it
Il documento approvato da Firenze dovrà adesso approdare al ministero dell´Università e della ricerca per il via libera definitivo. Va detto che proprio il ministro Fabio Mussi ha annunciato l´idea di varare una riforma della governance che sarà valida per tutti gli atenei italiani.


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