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Repubblica-Firenze-Il testo di inglese per le elementari? "Compratevelo"

CASO Riforma Moratti: le scuole non lo passano Il testo di inglese per le elementari? "Compratevelo" Insegnanti in difficoltà: il libro è decisivo perché contiene un au...

19/10/2003
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la Repubblica

CASO
Riforma Moratti: le scuole non lo passano
Il testo di inglese per le elementari? "Compratevelo"
Insegnanti in difficoltà: il libro è decisivo perché contiene un audio e le schede gioco
LAURA MONTANARI


La maestra d'inglese ha chiamato i genitori dei suoi alunni, alla Matteotti, alla Battisti, alla Marconi. La maestra ha tredici classi, totale 270 alunni e lavora su tre scuole diverse. Ha detto: "Non è obbligatorio, ma per le lezioni avrei pensato di far acquistare un testo di inglese". Costo fra gli otto e i nove euro. La maggior parte dei genitori si è frugato in tasca senza obiettare niente. Qualcuno ha mugugnato, ma si è frugato lo stesso in tasca. Qualcun altro ha detto no. Ed è un no per una questione ideologica, non è il fatto di avere o meno quei soldi. E' il principio che non deve passare, dicono. "Giusto concorda Francesco Brandani, della Cgil scuola anche noi abbiamo scritto una lettera di protesta al ministero". Il ragionamento è del tipo: "Ma come, il ministro Moratti vara la riforma della scuola, quest'anno ne entra in vigore meno della metà, fra queste novità c'è l'inglese (o comunque la lingua straniera) fin dalla prima elementare e il libro di testo se lo devono comprare le famiglie?". Ragionamento difficile da controbattere. Siccome nei cassetti del governo non ci sono soldi destinati a questi libri di testo, il ministro Moratti non ha mai detto che bisogna comprarli. Non potrebbe essere altrimenti visto che non c'è nessun budget per rimborsare le famiglie.
"Ma oggi il libro, soprattutto nelle prime classi, soprattutto per la lingua straniera - spiega un'insegnante di inglese - è importante perché contiene anche l'audiovisivo o le schede gioco". Fra gli insegnanti cresce l'imbarazzo perché in molti ritengono che il testo sia un decisivo supporto per la didattica. Tuttavia non possono certo imporlo come spesa alle famiglie, siamo dentro la scuola dell'obbligo, quella dove i libri li paga lo Stato. Quasi tutti. "Se adottare o meno il libro di inglese ne parlerò con le famiglie nella prossima assemblea di classe - spiega Lucia Guerrini, insegnante alla Mameli - sarà certo un acquisto su base volontaria e se i genitori si opporranno faremo con le fotocopie delle schede che prepariamo noi insegnanti". E' così un po' in tutte le scuole elementari. Nessun obbligo, l'insegnante "suggerisce", l'insegnante "consiglia", l'insegnante "chiede su base volontaria" chi è disponibile a comprare il manualetto di inglese. La sostanza non cambia. "Certo è triste che una riforma cominci in questo modo" commenta una maestra. "Io procedo così - spiega Raffaella Barbato, insegnante della Battisti, della Matteotti e della Marconi - nelle classi in cui tutti i genitori sono disponibili io adotto il volume concordato, nelle altre anche se un solo genitore si oppone faccio senza perché non voglio far sentire in difficoltà l'alunno senza il libro". Protesta anche l'assessore all'Istruzione Daniela Lastri: "Ai Comuni non compete comprare i libri per la didattica, spetta al ministero. Certo è molto strano che si sperimenti l'inglese che, secondo il ministro Letizia Moratti, è uno dei capisaldi della riforma, senza risorse aggiuntive e senza neppure un libro di testo scaricando sulle famiglie la spesa e la responsabilità dell'acquisto. Se questa è la scuola innovativa che vogliono somiglia molto a un fallimento sin dal debutto".


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