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Repubblica/Firenze: I ricercatori occupano il Cnr

Sesto, dilaga la protesta dei precari contro i tagli

04/10/2008
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la Repubblica

GAIA RAU

«Il Paese affoga, la ricerca affonda». «La ricerca non si abbatte, si sviluppa». Con questi slogan i lavoratori del Cnr fiorentino hanno dato il via, ieri mattina, a una mobilitazione che si aggiunge a quella dei loro colleghi di Pisa e di altri centri italiani contro i provvedimenti governativi «che annullano le stabilizzazioni e producono il licenziamento dei precari». Una lunga e affollata assemblea, convocata dai sindacati Flc Cgil, Fir Cisl e Uil Pa Ur, ha approvato all´unanimità una mozione che prevede l´occupazione di uno spazio del centro di Sesto Fiorentino (l´area davanti alla sala conferenze) dove ha preso vita un presidio permanente che organizzerà ulteriori forme di protesta in vista della manifestazione nazionale di mercoledì a Roma.
Parole di rabbia e disillusione, quelle che hanno caratterizzato i vari interventi nel corso dell´assemblea. La sensazione, soprattutto, di essere stati abbandonati. «Non siamo ascoltati, il Governo non si fida della ricerca italiana». «Il Governo ha svelato il suo progetto: mandare tutti a casa». E poi: «Se scioperano gli autoferrotranvieri si blocca l´Italia e alla fine i soldi si trovano, se lo facciamo noi non succede niente: non contiamo nell´emotività popolare, dunque nemmeno nelle cabine elettorali». «I provvedimenti del Governo sul blocco delle stabilizzazioni e la limitazione dei contratti flessibili - denunciano i sindacati - porteranno al licenziamento di migliaia di lavoratori precari, sia ricercatori che personale tecnico e amministrativo». Una situazione che al Cnr fiorentino coinvolge il 42 per cento del personale: qui su 579 dipendenti 241 sono precari, tra borsisti, ricercatori e contratti atipici, con punte del 71 per cento in istituti come quello di Biometeorologia. A rischio sarebbe poi anche la capacità di competere nei bandi di finanziamento comunitari e nazionali (a oggi la metà del budget). Quella del Governo, concludono i sindacati, è «una scelta scellerata, che porterà alla dispersione del patrimonio di competenze necessarie al sistema della ricerca del nostro Paese».
Agitazione in corso anche ad Architettura, dove ieri l´assemblea di facoltà ha deciso di istituire una commissione mista di studenti, docenti, ricercatori e professori a contratto e di prolungare la mobilitazione per tutta la prossima settimana: docenti e studenti sono stati invitati a utilizzare, almeno in parte, le ore di lezione per «progettare e mettere in atto modalità capaci di comunicare alla società i motivi della protesta universitaria contro il decreto 133».


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