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Repubblica-Firenze-"I giovani snobbano la scienza"

L'ALTRA METÀ DEL SAPERE Incontriamo il direttore dell'Istituto e museo di piazza dei Giudici mentre domani parte la XVa "Settimana" "I giovani snobbano la scienza" Galluzzi: t...

13/03/2005
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la Repubblica

L'ALTRA METÀ DEL SAPERE
Incontriamo il direttore dell'Istituto e museo di piazza dei Giudici mentre domani parte la XVa "Settimana"
"I giovani snobbano la scienza"
Galluzzi: troppo poche lauree in fisica e ingegneria
"Alla fuga di cervelli si aggiunge la moda di studiare psicologia o beni culturali trascurando settori strategici"
"A fine anno chiuderemo il museo per un riallestimento completo con tecnologia, nuovi ambienti, più web"
MARA AMOREVOLI


Mostre, conferenze, film, laboratori, visite guidate. Con un calendario ricchissimo di eventi domani inizia la XV Settimana della cultura scientifica. Le iniziative che si terranno fino al 20 marzo ruotano sui temi proposti dal ministero dell'istruzione università e ricerca, in sintonia con l'Unesco che ha proclamato il 2005 anno mondiale della Fisica. Ma c'è spazio anche per la chimica, la matematica, le risorse energetiche tra gli appuntamenti organizzati dalla Regione Toscana e dall'Istituto e museo di Storia della scienza di Firenze. Paolo Galluzzi, direttore dell'Istituto fiorentino ce ne illustra alcuni.
Fisica, matematica, energia; Einstein, Fermi e Darwin, argomenti obbligatori per la rassegna 2005.
"No, solo consigliati. Di fatto è l'anno della Fisica a mobilitare molte iniziative, poiché con la teoria della relatività ristretta di Einstein nel 1905 si sono aperti alcuni aspetti importanti, di cui ancora si sta discutendo. Si deve ad Einstein una stagione di riflessioni teorico-matematiche su forze e interazioni di forze nell'universo, una svolta rispetto alla fisica classica su cui il dibattito è ancora vivace. Concetti non facili, certo. Ma la varietà delle proposte del programma e dei temi attraversa tutte le discipline, coinvolgendo beni culturali, ambiente, economia".
Dai 140 eventi in programma lo scorso anno quest'anno se ne contano 208.Una crescita dovuta a una maggiore attenzione e divulgazione della cultura scientifica o solo operazione di marketing di istituti e istituzioni per farsi conoscere?
"Difficile spiegare le componenti di questa crescita. Certo gli istituti hanno guadagnato terreno, basti pensare al gradimento di alcuni programmi televisivi. E' inevitabile, sono temi che riguardano la nostra vita quotidiana, la salute, l'ambiente, il clima, e la ricerca scientifica e tecnologica hanno sempre maggiori responsabilità. Inoltre la Toscana da anni investe moltissimo in queste iniziative e anche quest'anno vince la gara con tutte le altre regioni. Ne siamo orgogliosi, è un sintomo della presenza nella contemporaneità. Firenze piange sempre per la mancanza di contemporaneità: non c'è solo l'arte, anche questo tipo di diffusione di conoscenze tecniche e scientifiche è cultura contemporanea".
Veniamo agli scenari e agli interrogativi sul prossimo futuro.
"Ossia alle questioni di ordine del giorno. Da un lato c'è la crisi della ricerca, con i tagli degli investimenti e degli incentivi, con i salari più bassi in confronto ad altri paesi. E una crisi istituzionale, che vede ancora oggi molti dei nostri brillanti ricercatori andare all'estero".
La "fuga dei cervelli", un fenomeno ancora inarrestabile?
"Sì, e durerà ancora a lungo. Perché all'estero trovano appoggio istituzionale, le cosiddette infrastrutture. Non sono tanto gli stipendi più alti ad attrarre, quanto i centri attrezzati, la macroattrezzatura, da noi assai carente. L'altra crisi è quella della vocazione scientifica dei giovani. Assistiamo all'assalto di facoltà come scienze della comunicazione, psicologia, di operatori in beni culturali. Ed al declino di scelte di facoltà scientifiche come matematica, fisica, ingegneria. Con preoccupazione, perché servono tecnici formati con qualità e competenze specifiche in questi settori".
La Settimana della scienza si propone anche questo scopo, oltre a quello divulgativo.
"Certo, cerca di dare un contributo in questa direzione. Vorrei ricordare che il mondo della scienza è una grande avventura intellettuale, piena di fascino e di immaginazione e non solo di dati e calcoli per prospettare ricerche oggi importanti".
Ad esempio quelle sulle risorse energetiche.
"Il tema dell'energia ha a che fare con la fisica e l'ingegneria per trovare soluzioni per la produzione di energia pulita. L'idrogeno è una di queste, molto contrastata perché per ora viene prodotto con il petrolio. Solo per il 2050 si potrà produrre con l'acqua. Questa è una grande scommessa, riguarda tutti e coinvolge tutti i settori. Oggi i più ingenti investimenti vengono orientati in questa direzione".
C'è anche l'acqua, risorsa primaria per la vita.
"Già, un elemento di spessore chimico, fisico, economico e politico, per la gestione delle risorse del pianeta e la loro equa distribuzione. La scienza non è un corpo separato o solo speculazione vuota, appunto".
Quali le iniziative del suo Istituto e museo?
"Il tema della mostra è su "Il numero e le sue forme-Storie di poliedri da Platone a Poinsot passando da Luca Pacioli" ma la presenteremo mercoledì. Annuncio invece che a fine anno chiuderemo il museo per riallestire completamente tutti e due i piani espositivi. Un'operazione ambiziosa e innovativa con tecnologia e informatica secondo un nuovo modello, vetrine e ambienti rivisitati. Un altro investimento è nella rete web. Perché il visitatore viene al museo una volta, poi magari visita il sito per aggiornarsi".


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