Repubblica/Firenze: Esami di riparazione monta la protesta
Anche i presidi preoccupati "Ci sono zone d´ombra"
Gli studenti dei collettivi promettono cortei
GLI studenti dei collettivi sono arrabbiati e promettono già cortei e manifestazioni contro il ritorno degli esami di riparazione e contro i numeri chiusi all´università. Per il momento non c´è ancora un accordo sulle date: qualcuno (lo annuncia l´Unione degli studenti sul suo sito nel quadro di una mobilitazione nazionale) ha proposto un corteo già per domani con partenza da piazza San Marco, altri una manifestazione per novembre. Anche i presidi delle superiori sono preoccupati per l´applicazione del decreto sui debiti perché devono correre a riorganizzare i corsi di recupero senza sapere se avranno o meno un budget aggiuntivo, senza che vi sia un obbligo per i professori interni di tenere queste lezioni e senza che vi sia un numero di ore definito e omogeneo in tutte le scuole. «Ci sono zone d´ombra dal punto di vista organizzativo - spiega il preside del liceo Castelnuovo Di Lorenzo - Apprezzo il richiamo sul fatto che il conseguimento delle competenze debba essere accertato prima della proposta dell´anno successivo, ma mi chiedo come mai nel nuovo contratto degli insegnanti non si faccia cenno all´obbligatorietà di tenere il recupero». Corsi che le scuole dovranno organizzare alla fine del primo quadrimestre e anche in estate: «Noi affronteremo la questione nel collegio docenti di fine ottobre - spiega la preside del Capponi, Paola Fasano - ma penso che le date andranno da giugno a luglio per lasciare l´agosto libero per le vacanze». Concorda il preside Batoni dell´Istituto da Vinci: «Il giro di vite era necessario, c´erano studenti che smettevano di studiare una materia sapendo che tanto con un debito sarebbero comunque passati». Il preside del Michelangelo, Primerano ha convocato per oggi il collegio dei docenti e nei prossimi giorni organizzerà un summit con altri presidi fiorentini.
(l.m.)