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Repubblica-Firenze-Cultura no-stop contro la Moratti

GLI ATENEI IN RIVOLTA Una trentina di docenti e duemila studenti si alternano da ieri mattina a stasera nell'aula magna del rettorato Cultura no-stop contro la Moratti Siena, per ...

13/10/2005
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la Repubblica

GLI ATENEI IN RIVOLTA
Una trentina di docenti e duemila studenti si alternano da ieri mattina a stasera nell'aula magna del rettorato
Cultura no-stop contro la Moratti
Siena, per protesta maratona di lezioni. "Siamo colti e masochisti"
DAL NOSTRO INVIATO


CLAUDIA RICONDA
SIENA - Che tempra, questi maratoneti. Mai sazi, mai stanchi. Affamati di sapere e di caffè. Il giaccone addosso, le gambe incrociate per terra. Ancora svegli alle quattro di notte, l'ora degli antropologi che arrivano a far lezione col buio, quando ormai la testa dei ragazzi è una biblioteca piena di tutto, di Joyce e di Svevo, di filosofia antica e di economia politica, di Dante e Baudelaire, dei calcoli sul Dna e di riflessioni sulle guerre contemporanee, e di tanto Beckett, due ore ad aspettare Godot a mezzanotte anche sapendo che non sarebbe mai arrivato. Sì, che energia, questi maratoneti senesi. Da studenti a spugne: disposti ad assorbire un'overdose di cultura, quarantotto ore consecutive di lezioni su argomenti più diversi, per far capire che è così che la vorrebbero, l'università. Libera, aperta, uno spazio dove il piacere di conoscere vive di se stesso e non in funzione di una logica aziendale, dove i saperi si intrecciano e si influenzano, nel tempo lungo della conoscenza e non ingabbiati in moduli di trenta ore. "Esattamente il contrario del modello che vuole imporre il ministro Moratti. Questa maratona didattica è la nostra provocazione, una prova di orgoglio, lo specchio di ciò che l'università oggi dovrebbe essere e invece non è, e non sarà se passerà quel disegno di legge" dicono Alessandra Cuomo e Antonio Iannello, due degli oltre duemila maratoneti che tra ieri mattina e stasera sono passati e passeranno dall'aula magna storica del rettorato, l'aula nobile dell'ateneo senese, scelta come luogo simbolo delle lezioni di protesta contro il disegno di legge Moratti. Nessuna occupazione: l'aula l'ha concessa il rettore Tosi. E proprio ieri il senato accademico senese ha dato la sua benedizione ufficiale alla maratona, votando un documento di adesione alle mobilitazioni di sensibilizzazione dell'opinione pubblica e di sospensione della didattica "organizzate per esprimere il netto dissenso sul merito e sul metodo di approvazione del disegno di legge sullo stato giuridico dei docenti universitari attualmente in discussione alla Camera".
Una protesta intellettuale, questa maratona di Siena, e dunque anomala. Che usa i muscoli dell'intelligenza e non quelli delle barricate, non il blocco della didattica bensì la didattica alla sua massima potenza, e assomiglia a chi l'ha pensata e organizzata: un gruppo di docenti interfacoltà, da Lettere a Economia, da Scienze a Matematica, in tutto una trentina quelli che hanno fatto lezione, che non si vergognano di essere come sono. "Colti: e questa maratona ci rispecchia" dice Laura Barile, docente di Lettere, maratoneta convinta, "contenta di correre contro", una delle prime a fare lezione ieri mattina. "Siamo anche un po' masochisti, ammettiamolo" dice Fabio Mugnaini, ricercatore di Lettere, vero motore della maratona insieme al collega Riccardo Putti che è sceso in campo alle quattro di notte con il suo fuori orario di antropologia visiva: "Macché sonno, i dibattiti più appassionati sono proprio quelli notturni. La maratona è come fare una maionese: parte piano, cresce col tempo".
Per tenere a freno i colpi di sonno, è stata chiesta una mano al cinema, con titoli ovviamente in tema: il cortometraggio girato da Bellocchio nel '68 sulla riforma universitaria dell'epoca, il "Ragazzo selvaggio" di Truffaut centrato sull'imposizione del sapere, e "Dillinger è morto" film cult di Ferreri sull'alienazione dell'uomo. Anche la musica ha avuto il suo spazio, l'altra notte, con Stefano Jacoviello, semiologo, che nella sua lezione dal titolo ispirato a Dizzy Gillespie ha fatto viaggiare gli studenti nel mondo del jazz e dintorni. Il tutto in questa piccola bomboniera dell'aula magna storica, stucchi alle pareti e scranni di legno antico, una settantina di posti a sedere, che in queste ore si è trasformata in una porta girevole per studenti, professori, scrittori, musicisti, attrici di teatro, fotografi, e per gli indispensabili generi di sopravvivenza, pasta fredda cornetti caffè, preparati dai ragazzi. La casa di tutti dove tutti possono entrare: la maratona è in diretta sul web, sul sito www.unisi.it. L'università trasparente, l'unico interesse che conta è quello del sapere.


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