Repubblica/Firenze: Cari genitori, serve un "aiutino"
Reportage dalla Montagnola, storica scuola fiorentina. Anche il volontariato dei genitori ormai non è più sufficiente
LA SCUOLA IN CRISI
Scottex, fotocopie, pennarelli, pongo: ormai sono le famiglie a pagare le piccole spese quotidiane dell´istruzione
Pesano i tagli nella scuola, reportage dalla Montagnola
LAURA MONTANARI
«Ma dai, diglielo che lo scottex a volte lo porti tu da casa», che le fotocopie, spesso le fa l´altra maestra di tasca sua perché si vergogna a chiedere «due euro alle famiglie» e che la scuola da settembre ha introdotto un contributo volontario di 30 euro all´iscrizione, 9 obbligatorie per l´assicurazione, il resto come «aiutino» finanziario per comprare pennarelli, cartoncini, pongo...
Gli equilibrismi di bilancio ministeriali, visti dai banchi di questo istituto comprensivo dell´Isolotto, grandi finestre nel verde e una presenza del 16,6 per cento di bambini stranieri, non sono numeri, ma facce che vengono a mancare: «Ha visto la biblioteca, bella vero? E´ una delle più organizzate delle elementari di Firenze, ma dal prossimo anno sarà senza bibliotecaria perché quella che c´è va in pensione e non verrà sostituita, del resto siamo pure fortunati perché in altre scuole è così già da anni». Via anche i supplenti: «Se una maestra si ammala di venerdì non c´è verso di trovare un sostituto - racconta Doriano Bizzarri, dirigente scolastico della Montagnola-Gramsci, sei plessi scolastici, oltre 1.100 alunni (tre scuole dell´infanzia, due elementari, una media inferiore) - molti giovani insegnanti vengono dalla Campania o da altre regioni del Sud e nel fine settimana tornano a casa». Oppure trovano altri lavori più remunerativi che non abbandonano certo per la supplenza di un giorno. Per quelle di una settimana o di mesi, il problema è tutto della scuola che ha le casse vuote e a fine anno scolastico non sa nemmeno come pagarli, i supplenti: «Nei primi tre mesi di quest´anno - riprende Bizzarri - abbiamo speso 60mila euro, abbiamo cinque maternità e due patologie gravi: il budget di tutto il 2007 stanziato dal ministero per le supplenze nella nostra scuola è di 42mila euro con possibilità, su richiesta motivata, di raddoppiarlo». Quindi la parola d´ordine è: risparmiare, a tutto spiano. Il risultato lo racconta una maestra, Elisabetta Cavalera: «Spesso ci si arrangia, si fa senza la supplente e se non ci sono maestre con ore disponibili, siccome i bambini non possono restare da soli nelle aule, la classe viene divisa in gruppetti traslocati a pioggia in altre classi». Con le difficoltà che si possono immaginare e che non sono soltanto di spazio. Identica la situazione nella materna. «C´è una deprimente situazione di sfascio nella scuola italiana» è la mesta considerazione a cui approda un gruppetto di insegnanti e di genitori che nei prossimi giorni ha deciso di scendere in piazza, di manifestare «contro i tagli alle cattedre che mettono a rischio il tempo pieno» e contro i soldi che vengono a mancare. La Montagnola è una scuola storica di Firenze, una scuola che, come racconta Manuela Giorgetti, presidente del consiglio di istituto, «può contare sulla partecipazione attiva delle famiglie»: qui ci sono genitori che all´inizio dell´anno scolastico hanno imbiancato alcune aule, c´è il nonno di Davide che ha costruito una libreria da mettere in una classe, il babbo di Maurizio che viene ad aggiustare gratis gli avvolgibili che si rompono. «Ma la scuola pubblica non può contare solo sul volontariato, non è giusto» spiega Elettra, una delle insegnanti e aggiunge: «La scuola ha un ruolo fondamentale per la società, ma qui ogni anno si aprono crepe nei finanziamenti, ora diventa un problema anche organizzare una gita scolastica. Eppure ci sono bambini di famiglie disagiate che o vanno al teatro Comunale perché li portiamo noi, oppure non ci andranno mai. Lo scorso anno abbiamo organizzato in gita in Maremma per una bambina che non aveva mai visto il mare...Si può rinunciare certo a tutto questo, ma qualcuno vuole riflettere sul prezzo?».
L´istituto comprensivo Montagnola-Gramsci da anni non paga la Tia, la tassa sui rifiuti: perché? «Dovrei versare 19mila euro - spiega il dirigente scolastico - e il budget per il funzionamento quest´anno è di soli 3.900 euro, lo scorso anno è stato di oltre 9mila e avevamo una sede staccata in meno e meno studenti». La matematica dice che la media è di 2,4 euro per alunno: soldi che dovrebbero bastare per le spese di pulizia e per l´acquisto dei materiali che vanno dalla carta, ai pennarelli, al materiale usato nei laboratori didattici. Una classe di 25 alunni avrebbe poco meno di 50 euro l´anno per comprare pennarelli, tempere, matite, fogli, cartoncini, fotocopie. Siccome quei soldi non bastano, il consiglio di istituto ha deciso dopo lunghe discussioni di chiedere alle famiglie con contributo volontario che suona come un grido di aiuto, «non ce la facciamo più». Nella centrifuga dei tagli finisce anche il sostegno: «Qualche anno fa se avevo un bambino portatore di handicap, la classe non superava le 20 unità - riferisce una maestra - ora quel tetto non c´è più».