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Repubblica_firenze-AVEVANO PROMESSO LA RIFORMA

AVEVANO PROMESSO LA RIFORMA' PIETRO JOZZELLI Voi direte: e che novita c'è? Ogni anno la sc...

27/08/2002
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la Repubblica

AVEVANO PROMESSO LA RIFORMA'
PIETRO JOZZELLI


Voi direte: e che novita c'è? Ogni anno la scuola riapre in mezzo ai guai, agli insegnanti troppi o troppo pochi, alle supplenze da assegnare, alle classi semivuote o stracolme, ai ricorsi al Tar, alle battaglie per gli stipendi vergognosi, alle incertezze su moduli o tempo pieno. E ogni anno, le stesse parole: ci sarà la riforma. Ricordate? Berlusconi e il ministro Moratti (che lui chiama Margareth, come la Thatcher) avevano garantito la rivoluzione, i bambini a scuola a cinque anni e all'asilo a due; poi si è detto a cinque e mezzo e due e mezzo; infine questo avverrà in un pugno di scuole che vogliono fare da apripista alla sperimentazione. Passando ai licei e istituti tecnici: a tredici anni gli studenti dovranno decidere, o studiare o imparare un lavoro. Sembrava una dichiarazione di guerra: ma solo virtuale, in concreto non se ne farà niente. In realtà, tutto è come prima, anzi peggio di prima, almeno per la scuola pubblica. La novità, quella vera, c'è: ma è amara. La scuola italiana riapre all'insegna della mancanza di soldi, la vera riforma è quella prevista dalla legge finanziaria: tagli, tagli, tagli.
Ieri è cominciata l'assegnazione delle cattedre ai supplenti. Internet, impresa, inglese? Via, scherziamo. Chi si è trovato in piazza San Lorenzo, ha assistito a uno spettacolo grottesco. Il vociare dei turisti tra le bancarelle ritmato da una voce austera e metallica che scendeva dall'alto. Esattamente dalle finestre aperte del liceo Galileo dove venivano assegnate le supplenze per le materie umanistiche. Rastrelli Silvana' Rosi Francesco' Stardini Antonella'nomi che qui inventiamo ma che sono uguali a quelli veri dei prof che si precipitavano a scegliere la sede più acconcia. E' questa la scuola della rivoluzione in stile Mediaset, all'insegna dell'efficienza aziendale, della capacità di rinnovarsi per offrire a docenti e studenti uno strumento da mondo moderno?
Siamo soltanto all'inizio. Il ministero ha deciso di assegnare le supplenze sfidando la sentenza del Tar del Lazio e potrebbe essere costretto a rifare tutto ex novo, a scuole aperte. Tra qualche giorno le famiglie scopriranno i servizi tagliati, la riduzione dei prof, la quasi scomparsa del tempo pieno. Consoliamoci: in attesa della vera riforma, i figli potranno comunque esercitarsi con Internet. A casa.


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