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Repubblica-Firenze-Asili, la Consulta boccia il governo

ricorso contestava la legittimità del testo che definiva gli standard delle strutture per l'infanzia Asili, la Consulta boccia il governo lo Statuto gli altri casi Per la ...

26/03/2005
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la Repubblica

ricorso contestava la legittimità del testo che definiva gli standard delle strutture per l'infanzia
Asili, la Consulta boccia il governo
lo Statuto
gli altri casi
Per la Corte costituzionale spetta alla Regione fare la legge
Un'altra sentenza a favore, Martini esulta: "E' un bellissimo regalo"
(SEGUE DALLA PRIMA PAGINA)
MARZIO FATUCCHI


La sentenza della Corte di ieri rappresenta l'ennesima puntata del conflitto istituzionale tra Regione Toscana e governo. Una guerra al momento vinta ai punti da Martini. Oltre che sullo Statuto, dove nessuno dei rilievi dell'esecutivo è stato accolto, i giudici delle Consulta hanno dato finora ragione alla Toscana anche sul condono, sulla programmazione scolastica, sulla nomina nell'Ente parco dell'arcipelago e del Commissario del porto di Livorno, persino sull'abrogazione delle tessera sanitaria. Invece tra gli 8 ricorsi presentati dal governo e accolti dalla Corte, il più importante è stato quello sulla legge contro l'elettrosmog.
In questo caso, la Corte ha stabilito che spetta alle Regioni legiferare sulla materia degli asili nido, rispettando i principi generali statali. Ma "l'assenza di nuovi principi da parte dello Stato non può comportare la paralisi dell'attività del legislatore regionale". La sentenza pubblicata ieri, sul Testo unico regionale su educazione, istruzione, formazione professionale e lavoro del 2002, scritta dal giudice Annibale Marini, stabilisce che "specie nella fase di transizione dal vecchio al nuovo sistema di riparto delle competenze la legislazione regionale concorrente dovrà svolgersi nel rispetto dei principi fondamentali comunque risultanti dalla legislazione statale in vigore, senza che l'assenza di nuovi principi possa o debba comportare la paralisi dell'attività del legislatore regionale".
Secondo il governo, la Regione non poteva stabilire quali fossero i livelli essenziali delle prestazioni relative ai diritti civili e sociali. Il Testo era illegittimo perché non erano state emanati dallo Stato i principi generali, e perché spettava sempre allo Stato la disciplina degli standard strutturali e qualitativi degli asili. La Consulta ha risposto no: "La disciplina degli asili nido ricade nell'ambito della materia dell'istruzione, nonché per alcuni profili nella materia della tutela del lavoro". Tutte materie "concorrenti", su cui risulta "impossibile negare la competenza legislativa delle singole Regioni, in particolare per la individuazione di criteri per la gestione e l'organizzazione degli asili", rispettando i principi stabiliti dal legislatore. Ma se quei principi mancano, le Regione possono fare da sole.
"Sono molto soddisfatto. Ancora una volta la Corte costituzionale dà ragione alla Toscana ed il Governo continua a perdere ricorsi su ricorsi - aggiunge il presidente Martini - Noi continueremo a lavorare per un federalismo cooperativo e solidale, quindi a svolgere la nostra iniziativa di governo in modo attivo e dinamico anche a fronte, come in questo caso, dell'inerzia del Governo". "Una prova di più che l'unica politica governativa sembra essere quella di ostacolare l'attività di una Regione, più che di risolvere i problemi per il bene dei cittadini. Ma con la Toscana non gliene va bene una" aggiunge il presidente del consiglio regionale, Claudio Martini. "Non poteva finire altrimenti, con un governo che parla di devolution ma non vuole concedere alle Regioni neanche di legiferare sugli asili nido" aggiunge l'assessore alla pubblica istruzione di Firenze Daniela Lastri.


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